Andrea Roncato è stato intervistato tempo fa dal Corriere della Sera dove aveva raccontato vari aneddoti della sua vita e qualche anticipazione sul suo futuro.

Lei nasce comico, poi ha lavorato con Pupi Avati, Paolo Virzì… Che preferisce?

«Io volevo fare l’attore, poi ho avuto successo col duo Gigi e Andrea, abbiamo fatto Premiatissima, Risatissima e tanti successi, e ho fatto i film di Natale e Fantozzi, ma a fare sempre te stesso rischi di stancare. Avati mi ha insegnato a fare un personaggio diverso da me, ma che usa i miei sentimenti. Di base, per far ridere, devi sapere come far piangere e io non mi vergogno a piangere se vedo qualcuno che soffre».

Perché sta funzionando «Sotto il sole di Riccione»?

«Enrico Vanzina l’ha scritto in memoria di suo fratello Carlo, per riportare ai nostri giorni Sapore di mare. Da allora, è cambiato tutto, ma è rimasto uguale l’amore. Infatti, su Instagram, ho 1.500 messaggi di adolescenti che dicono: sei un grande, sei uno di noi. Il bagnino Gualtiero è come un nonno o un papà che ti ascolta, dà consigli e cerca di parlare come i giovani. Dice: sono il motore di ricerca della gnocca. Piace, da playboy, oggi, sia un poveraccio rimasto solo a rimpiangere l’amore perduto».

Invece ai nostri microfoni e alla trasmissione “I Lunatici” aveva detto:

“Io e Gigi non abbiamo mai litigato. Abbiamo smesso di fare film insieme ma abbiamo continuato a lavorare in coppia, ad esempio a teatro. Continueremo sempre insieme. “