Il famoso wrestler giapponese Antonio Inoki, tra i pionieri della Mixed Martial Art, e successivamente politico impegnato nel sociale è morto all’età di 79 anni. L’annuncio della scomparsa è stato dato da media nipponici che citano fonti vicine al campione. Un grande personaggio poliedrico: lottatore, politico ma è soprattutto è stato uno dei grandi padri del mondo del wrestling.  Insieme all’altro wrestler giapponese, Shohei Giant Baba, è considerato l’artefice del successo del wrestling moderno, con la fondazione della lega professionistica a partire nel 1972 e l’avvento della televisione a bordo ring.

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L’8 dicembre 1977 al Ryogoku Sumo Hotel, fu protagonista di un famigerato match con The Great Antonio, un wrestler croato-canadese, durante il quale quest’ultimo inspiegabilmente cominciò a colpire veramente Inoki; il lottatore giapponese rispose in maniera “Shoot” colpendolo ripetutamente, e mandandolo KO con una serie di pugni e calci sulla testa. The Great Antonio finì l’incontro in una pozza di sangue. L’episodio segnò la fine dell’attività di wrestler di Great Antonio, che non combatterà mai più in futuro. Nel 1979 Inoki sconfisse l’allora WWF Champion Bob Backlund, in Giappone, e vinse il titolo. In seguito Backlund vinse il re-match, ma per le interferenze di Tiger Jeet Singh il match fu dichiarato no-contest. Tuttavia Inoki rifiutò il titolo e questo fu reso vacante; la WWE comunque non ha mai reso ufficiale il regno di Inoki.