«Gioca dove vuoi e quando vuoi». Fino a trentuno fa era una frase che risultava tutt’altro che scontata, dal momento che tutte le console da gaming presenti all’epoca sul mercato erano casalinghe, e dunque fisse nei nostri salotti o camerette.

 

Certo, erano già presenti dagli anni ‘70 i primi videogiochi portatili, piccoli dispositivi di plastica poco costosi caratterizzati da schermi Lcd e senza un comparto grafico vero e proprio (si trattava di semplici immagini collocate in posizioni fisse, che davano l’illusione del movimento), ma erano monotematici, in quanto non permettevano di cambiare cartuccia e giocare ad altro.

 

A rivoluzionare per la prima volta questa forma di fruizione videoludica itinerante è il Game Boy, console a 8-bit prodotta da Nintendo che il  21 aprile festeggia il suo trentunesimo compleanno. Vero e proprio oggetto di culto al giorno d’oggi – secondo un recente report del portale e-commerce Subito.it, si è assistito ad un picco di ricerche collegate alla console aumentate del 72% nelle prime due settimane di aprile – l’innovativa piattaforma da gioco a marchio Nintendo ha segnato non solo un’epoca, ma ha trasformato anche il nostro uso e consumo del mezzo videoludico, permettendoci per la prima volta di godere un’esperienza di gioco più complessa e ricca in totale mobilità.