Intervenuta come ospite a “Generazione Z”, Benedicta Boccoli racconta gli inizi di carriera con Gianni Boncompagni a Domenica In:

“Avevamo sei ore di trasmissione. In scaletta c’era un’ora e mezza scritta, tutte le altre ore erano improvvisate da Lino Banfi. Gianni Boncompagni era un grande pigro. Nel balletto non avevamo il finale montato. Andai da Gianni terrorizzata, lui mi disse: ‘Non preoccuparti, lo avrai in diretta. Io intanto inquadro il soffitto visto che tu non sai che cosa devi fare’. E così è stato. Abbiamo fatto il finale, sorriso…”.

Il successo arrivò quando Benedicta aveva appena 19 anni: 

“Il primo provino è stato quello classico. Eravamo 2000 persone con i numeri. Dopo qualche giorno mi chiama a casa, mia madre me lo passa ed era proprio Gianni Boncompagni. Mi disse: ‘Visto che abiti vicino a casa mia, andiamo a fare la spesa insieme al supermercato? Così ci conosciamo’. Ci vediamo davanti al supermercato, il prendo il carrello, lui ha riempito il carrello di surgelati.Io avevo 19 anni, ero terrorizzata, timida. Lui paga alla cassa e mi dice: ‘Parli un buon italiano, ti prenderò’. Stop”.

Dopo Domenica In, arrivò Sanremo con la sorella: 

“A Sanremo siamo andate in maniera molto ingenua io e mia sorella. Era la settimana bianca da Boncompagni. Lui era tosto, ci diceva di non uscire, non andare alle feste, non farci fotografare. Quando hai popolarità da bimba non la sai gestire bene. Ero di un’ingenuità assurda. Per due anni non abbiamo lavorato, siamo state a casa. Dopo due anni ho ricominciato da capo. Ho studiato, fatto dei provini, mi hanno presa. Ho imparato un altro mestiere. È stata la mia fortuna”.