Il film

Blade II è uscì nel 2000 sotto la direzione di Guillermo del Toro. Il film è ispirato all’omonimo personaggio dei fumetti della Marvel Comics, Blade, e sequel del fortunato primo episodio del 1998. Sebbene fosse un prodotto di ispirazione Marvel, Blade, Blade II e X-Men sono gli unici film a non riportarne il logo all’inizio della pellicola. Il logo della Marvel è stato introdotto, nella saga di Blade, solo in Blade: Trinity.

La trama


Un certo Jared Nomak (Luke Goss) si reca presso un’emoteca di Praga dicendo di voler donare il proprio sangue. Quando entra nella stanza del prelievo, viene circondato da un gruppo di vampiri, ma senza scomporsi li uccide tutti, cibandosi di loro.
Nel frattempo, due anni sono passati da quando Abraham Whistler (Kris Kristofferson), il mentore del vampiro diurno Blade (Wesley Snipes), si è sparato dopo essere stato morso da alcuni vampiri. Quando scopre che Whistler è ancora in vita, prigioniero in Repubblica Ceca, Blade decide di andare a salvarlo. Dopo aver eliminato i suoi simili con pallottole d’argento, Blade porta al sicuro l’uomo, per metà vampiro, e gli inietta un siero che lo fa tornare un normale essere umano.
Intanto il Consiglio dei vampiri ha istituito un gruppo di sei guerrieri per eliminare Blade, ma una minaccia ancora più pericolosa è in arrivo: si tratta di un virus con cui Jared Normak sta infettando chiunque morda, sia umani che vampiri. Il morbo fa diventare estremamente voraci di sangue e cambia l’aspetto come quello di Nosferatu, con la testa calva e le orecchie a punta.
Ritenendo il virus più pericoloso rispetto a Blade, il vampiro Eli Damaskinos (Thomas Kretschmann) decide di chiedere al diurno una tregua per combattere insieme contro la nuova minaccia. Blade accetta di unirsi a loro, ma per essere sicuro che non lo uccidano, posiziona una bomba di nitrato d’argento sulla testa del vampiro Reinhardt (Ron Perlman), uno di coloro che era stato addestrato per farlo fuori. A questo punto la ricerca di Nomak può avere inizio…

Il re del Pop

Michael Jackson, il re del pop, avrebbe dovuto fare una rapida comparsata in questo film. Precisamente nella scena che si svolge nella House of Pain. Il cantante di Thrilleravrebbe dovuto infatti interpretare il vampiro che Nyssa incontra mentre indaga nella sala al piano superiore del locale. Jackson tuttavia dovette cancellare l’impegno a causa di conflitti di programmazione e la parte fu asseganta ad un attore ceco. La sequenza fu infine tagliata completamente in fase di montaggio per motivi di ritmo. Avrebbe avuto la stessa sorte se ci fosse stato davvero Micheal Jackson?

Blade non si trova

Wesley Snipes non era sempre disponibile per le riprese e di tanto in tanto spariva dal set anche nei momenti in cui era necessaria la sua presenza. Controllando la lunga filmografia dell’attore si nota che nel 2002, oltre Blade, notiamo altri film ovvero Liberty Stands Still, ZigZag e Undisputed di Walter Hill. In pratica mentre lavorava al secondo capitolo del cacciatore di vampiri più famoso dei fumetti, doveva recarsi anche sui set degli altri film, e la cosa causava non pochi problemi alla troupe di del Toro. Tuttavia, invece di aspettare il ritorno della superstar, la troupe decise di ingaggiare un altro attore (che, curiosamente, non era la controfigura di Snipes) da utilizzare per tutte quelle scene in cui non sarebbe stato necessario vedere la faccia del protagonista.

La storica frase

Una delle battute più celebri del film è sicuramente quella che recita Ron Perlman nei panni del vampiro Reinhardt che, rivolgendosi con fare razzista nei confronti di Blade chiede: Puoi Arrossire? Ebbene, queste parole furono suggerite dallo stesso Wesley Snipes e originate da un evento realmente accaduto.

Nel DVD del dietro le quinte infatti Goyer e Snipes raccontano di un episodio nel quale l’attore, in Germania per presentare il primo capitolo di Blade, si trovò davanti un ragazzo che gli fece quella stessa domanda. Dunque la frase venne poi utilizzata nel film per dare una sorta di lezione a quel tedesco.

Doctor Strange

Uno dei tanti riferimenti fatti nel film riguarda il Dr. Strange. All’epoca non era ancora arrivato l’MCU e dunque neanche l’interpretazione dello Stregone Supremo di Benedict Cumberbatch. Tuttavia Del Toro era un grande fan del celebre personaggio e decise dunque di omaggiarlo inserendo, nella House of Pain, una vetrata che ricorda l’Occhio di Agamotto, la reliquia protetta da Strange.