Il film

Uscito nel 1982 e diretto da Ridley Scott, il film è interpretato da Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young, Edward James Olmos e Daryl Hannah, e si tratta di un’opera di fantascienza basata su una sceneggiatura, scritta da Hampton Fancher e David Webb Peoples, liberamente ispirata al romanzo del 1968 Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?) di Philip K. Dick.

Blade Runner ha inizialmente polarizzato la critica: alcuni erano insoddisfatti del ritmo, mentre altri ne avevano apprezzato la complessità tematica. Il lungometraggio ha incassato poco in Nord America durante la sua prima distribuzione cinematografica, ma da allora è assurto a film di culto. È stato lodato per il suo design retrofuturista. e rimane uno dei migliori esempi del genere neo-noir. Ha inoltre avuto il merito di portare l’opera di Philip K. Dick all’attenzione di Hollywood, e Ridley Scott lo considera “probabilmente” il suo film più completo e personale.

Blade Runner è considerato uno dei migliori film di fantascienza di sempre.

La trama


Il lungometraggio è ambientato nel 2019 in una Los Angeles distopica, dove replicanti dalle stesse sembianze dell’uomo vengono abitualmente fabbricati e utilizzati come forza lavoro nelle colonie extra-terrestri. I replicanti che si danno alla fuga o tornano illegalmente sulla Terra vengono cacciati e “ritirati dal servizio”, cioè eliminati fisicamente, da agenti speciali chiamati “blade runner”. La trama ruota attorno a un gruppo di androidi recentemente evasi e nascostisi a Los Angeles, e al poliziotto Rick Deckard, ormai fuori servizio ma che accetta un’ultima missione per dare loro la caccia.

Il finale alternativo


La fine del film venne modificata dalla produzione. Scott voleva concludere il film con la scena di Rachael e Deckard che entrano in ascensore, ma lo studio decise che il film necessitava di un finale più “felice”, meno ambiguo. Ed ecco che il primo finale andato in sala vede i due protagonisti viaggiare felici con la macchina, in uno scenario colorato e pieno di speranze. Nel settembre del 1992 la Warner Bros. ha prodotto e commercializzato la versione”integrale” di Blade Runner, chiamata The director’s cut, dalla quale sono stati eliminati sia la voce narrante fuori campo che il lieto fine. Ed è diventato col tempo il finale vero del film, il più reperibile, come voleva il regista, anche se inizialmente non fu cosi.

L’iconica frase

La famosissima frase sul finale venne improvvisata. Vi lasciamo il racconto dell’aneddoto proprio rilasciato dall’attore Rutger Hauer, che purtroppo ci ha lasciati nel 2019:

Sono tutt’ora orgoglioso della frase finale di Roy in Blade Runner. La notte prima di girare la scena, dissi a Ridley Scott: “La battuta che hai scritto mi sembra un po’ lunga. Se le energie stanno finendo, anche un replicante non può parlare così a lungo; secondo me non ha neanche il tempo di dire addio, se non dopo aver detto brevemente quello che ha visto… In più abbiamo già visto dei replicanti morire e penso che il pubblico non apprezzerebbe un’altra lunga scena di morte. Rendiamola più veloce, più semplice e profonda possibile. Ma concediamo a Roy anche un momento di saggezza”. Ridley rispose: “Sì, quest’idea mi piace”. Perciò, quando girammo la scena, ho tagliato un po’ l’inizio; poi ho recitato: “Ho visto cose che voi umani non potete neppure immaginare. Navi in fiamme al largo dei bastioni di Orione. I raggi beta balenare nel buio alle porte di Tannhäuser…”; poi ho improvvisato la frase: “Tutti questi momenti andranno perduti come lacrime nella pioggia”; era così toccante che anche quelli che stavano filmando la scena si commossero.