Dopo Gegia, il mitico Andrea Roncato, e tanti altri, continuiamo la nostra rubrica d’interviste esclusive. Questa volta con un ospite particolare che sicuramente ogni fan del cinema Italiano anni ’80 ricorda ma che non conosce. Ci pensiamo noi a riempirvi quel vuoto.

Bomber

Ve lo ricordate Bomber con Bud Spencer e Jerry Calà? Intorno ai nostri protagonisti troviamo una banda di caratteristi che ci fanno ridere ogni volta e che abbiamo scolpiti nella memoria.

C’era Nando Paone nei panni di Ossario ‘Poker d’Ossi’, Giorgio Vignali nel ruolo di Silos, e per chiudere, Maurizio Tori nei panni del pugile Piddu.

E se nei primi due casi bene o male sappiamo di più sul loro conto (o sicuramente è più facile informarsi) di Maurizio Tori, il pugile cagliaritano, non sappiamo nulla, e il web nemmeno. Fino ad ora.

Maurizio Tori

Abbiamo trovato Maurizio che con tanta disponibilità e gentilezza ci ha concesso una breve ma sostanziosa intervista, che finalmente ci permette di conoscere l’uomo dietro al personaggio, che seppur non protagonista, rimane tra quelli più iconici del film. Di seguito l’intervista:

Bomber: Maurizio Tori (Piddu) ricorda come venne scelto, le riprese, e rifà la sua scena famosa

 

Maurizio, Com’è nato tutto?

“Io abitavo a Roma (zona Tuscolana), anche se sono nato in Toscana. Stavo prendendo un caffè al bar ed una signora con i capelli bianchi, che si occupava dei casting cinematografici,  mi guarda e mi fa: ‘Ti interessa il cinema?’. Dico: ‘Sì, il cinema mi interessa. Ci vado quando posso’. ‘No, a fare un film’. E io: ‘Un film? Io, con questa faccia qua?‘. E Mi dà questo indirizzo: ‘Venga a fare il provino. Tu hai una faccia caratteristica, comica‘. Sono andato e mi hanno scelto“.

E una volta arrivato sul set?

“Passavi le giornate a girare, poi quando non era il mio turno me ne stavo in albergo. Noi abbiamo girato in Toscana, quindi a volte andavo a casa da mia madre, poi tornavo in albergo. Si stava lì in compagnia con Paone e Vignali. Poi con Jerry Calà non avevo tanta confidenza per parlarci. Bud Spencer invece era un brav’uomo, bravissimo. Era tutto sulle sue. Le mie poche battute me l’hanno dette loro a voce, senza copione: ‘Tu devi dire così’.”

Eri doppiato, quindi vero?

“Sì ero doppiato, non era la mia voce”.

E le scene delle risse? Come è stato girarle?

Ho preso uno schiaffo vero ma non mi sono scansato io, la colpa era mia, anche se mi ha preso di striscio. Poi era grosso, faceva culturismo: se mi avesse preso veramente starei ancora girando”.

Lì ti avevano insegnato a spostarti? 

“Sì, mi hanno fatto vedere come si fa quando prendi uno schiaffo o un pugno, il giusto insomma.

Il dopo “Bomber”

Poi cosa è successo?

“Poi dopo questo film mi hanno chiamato per fare la controfigura ad Alvaro Vitali in ‘Paulo Roberto Cotechiño, centravanti di sfondamento’ perché gli assomiglio, a parte che lui era un po’ più ciccione di me. Poi ho lavoravo due o tre giorni con Johnny Dorelli in ‘Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio’… Io facevo il cameraman con la macchinetta”.

Con Vitali e Dorelli hai stretto un rapporto?

“No, niente. Un pochetto di più con Mario Carotenuto nel film di Vitali. E’ durato una settimana quel film. Dieci, quindici giorni. Con Dorelli nessun rapporto.”

Dopo queste due esperienze cosa hai fatto nella vita Maurizio?

“Ho lavorato in albergo. Già lavoravo in albergo, poi mi sono licenziato per fare Bomber. E’ durato due mesi e mezzo, quasi tre mesi quel film. Mi ero licenziato perché mi avevano promesso tanti altri film, come ‘Sapore di mare’ con Jerry Calà. Tante promesse che non si sono concretizzate, poi io mi sono stufato e ho detto: ‘Basta, me ne ritorno a lavorare’. Con il cinema sai, devi avere personalità, devi avere studiato. Tante promesse: ‘In un anno fai due o tre film’… invece più niente, solo questi film che ho fatto.

Ti sei sposato poi? Hai figli?

“Sì, mi sono sposato, ho due figlie. Sto a Roma. Mi sono sposato in Ucraina, mia moglie è ucraina.”

Che rapporto hai con Bomber e con gli altri film?

“Ogni tanto il film lo vedo sul telefonino, ho anche la cassetta. Mi sono divertito molto. Ma non sono rimasto in contatto con nessuno. Sono rimasto proprio isolato. Ormai è finito tutto. Adesso ho 70 anni, non me li danno ma ce li ho: certo, sono meglio di Alvaro, lui è sempre un pò più grasso. Quante volte mi dicono: ‘Ma tu sei Alvaro? Gli assomigli.’ E non sanno che ne ho fatto la controfigura”.

Ed ora per chiudere vi mostriamo come è oggi. Maurizio non ci ha potuto fornire altre foto, quindi facciamo tesoro di questa (e di quella in copertina):