Ospite del podcast “Second Life” di Hillary Kerr, Cameron Diaz, che compirà 50 anni il prossimo agosto, ha parlato della sua vita prima della notorietà, rivelando un aneddoto risalente alla sua gioventù, quando era una modella squattrinata e lottava per fare carriera:

“Ho iniziato a lavorare come modella da catalogo e ho avuto abbastanza soldi per trasferirmi a Parigi e prendere un appartamento, che ho condiviso con una ragazza che è ancora una delle mie migliori amiche. Ma sono stato lì un anno intero e non ho lavorato un giorno, non sapevo più come sopravvivere. Poi ho ottenuto finalmente un lavoro ma, davvero, penso di essere stata un corriere che trasportava droga in Marocco, lo giuro su Dio. Erano i primi anni Novanta e mi diedero una valigia chiusa a chiave con dentro i miei ‘costumi’ di scena, dovevo andare a fare un lavoro per la moda”.

Quando è atterrata, al controllo in aeroporto le è stato chiesto cosa ci fosse nel suo trolley ed è andata nel panico:

“Per fortuna eravamo negli anni ‘90, non c’erano le misure di sicurezza così rigide come oggi. Ero una ragazza bionda con gli occhi azzurri in Marocco. Indossavo jeans strappati e stivali con la zeppa, con i capelli sciolti. Ho avuto davvero paura. Ho risposto: ‘Non lo so, non è mia, non ho idea di chi sia’. Ero stata ingannata, stavo contrabbandando una spedizione illegale”.

Quindi, a quel punto, ha abbandonato il trolley in aeroporto e ha subito preso un volo di ritorno per la Francia:

“Quello è stato l’unico lavoro che ho trovato a Parigi“