Johnny Depp è ritornato sul red carpet di Cannes e a respirare l’aria da star dopo aver chiuso il processo con l’ex moglie Amber Heard. Il giudice gli ha riconosciuto un risarcimento di quindici milioni per le dichiarazioni diffamatorie dell’ex. Era il 2011 quando l’attore di Jack Sparrow sfilava insieme a Penelope Cruz sulla montée de marches in occasione de I pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare. Johnny Depp riprende in mano lo scettro, e lo fa nei panni di Re Luigi XV nel film d’apertura del festival, Jeanne Du Barry della francese Maïwenn. Sarà la volta della rinascita? I segnali ci sono tutti.

Il film ha avuto 7 minuti di applausi e ovazioni in sala per lui, il quale ha però dato buca alla cena di gala di apertura all’hotel Carlton. C’erano invece Maiwenn, il resto del cast, oltre al delegato generale del festival Thierry Fremaux, alla presidente Iris Knobloch, alla Palma d’oro onoraria Michael Douglas con la moglie Catherine Zeta Jones, le giurie al completo. Alla conferenza stampa convocata alle 12, la prima di cinema dopo mesi e mesi in cui si è parlato di Depp in termini di violenza domestica, diffamazione, ingiurie e simili, l’attesa era alle stelle e la fila fuori infinita.

Ma Depp ha brillato per assenza, al punto da temere non arrivasse più, mentre l’incontro con la regista Maiwenn e gli altri interpreti andava avanti non senza imbarazzi per la sedia vuota. Poi magicamente e con tutto il suo carisma dopo quasi un’ora di ritardo si è spalancata la porta ed è apparso lui. Capelli lunghi sulle spalle, solito corredo di gioielli, soliti occhi con il kajal nero da pirata dei Caraibi, occhiali con le lenti affumicate blu. E quando gli chiedono cosa pensa di tutto quello che si è scritto su di lui, anche in questi giorni, Depp risponde: “cose positive e negative, c’è del fantastico e dell’orribile, ma Cannes è un circo mediatico e si sa”. Quanto a Jeanne du Barry, girato in un momento davvero complicato della sua vita, Johnny Depp esprime gratitudine più volte a Maiwenn e alla troupe e ai colleghi, “una specie di miracolo, tutto il resto non ha importanza. Io non mi sento boicottato da Hollywood, semplicemente perché non penso ad Hollywood. Negli ultimi cinque, sei anni quello che è stato scritto su di me è un’orribile finzione”.