Che fine ha fatto Alberto Camerini? L’artista che negli anni Ottanta ha dato il via ad una nuova corrente punk con canzoni indimenticabili come “Rock’n roll Robot”?

Alberto Camerini nasce nel 1951 in Brasile da una famiglia italiana trasferitasi nel continente sudamericano nel 1938. Ritorna in Italia a 11 anni e successivamente comincia la propria carriera all’interno di diverse band. Collabora con diversi artisti, diventando uno dei musicisti più richiesti: suona per esempio con Anna Identici, Fausto Leali e Patty Pravo. Inizia poi una carriera solista cantando Bob Dylan nei folk club milanesi. Nel 1975 partecipa come chitarrista e produttore al primo album Cramps di Eugenio Finardi Non gettate alcun oggetto dai finestrini, ma il vero successo arriva negli anni Ottanta: proprio nel 1980 esce il suo primo album omonimo, anche se nel 1981 la grande popolarità arriva con il brano “Rock’n’roll robot“, diventando esponente della musica elettronica in Italia. Il successo viene bissato l’anno dopo con l’album Rockmantico, top ten nelle classifiche di vendita. Racconta cosi proprio Alberto di quell’anno:

 

“1981, che estate. Rock’n’Roll Robot, poi Tanz Bambolina. Mi ero appena sposato, facevo quattro date in un mese, intascai subito 350 mila lire e mi feci la Ford Fiesta. Poi il successo crebbe ancora: centinaia di migliaia di pezzi (singoli dischi, ndr), le radio impazzivano, così come i ragazzi ai concerti. Alla fine i tre dischi produssero un fatturato di quasi cinque miliardi, a me in tasca ne venne uno. Comprai la casa. Stop.”

Nel 1984 partecipa al Festival di Sanremo con La bottega del caffè (omaggio all’amato Carlo Goldoni e al natio Brasile). Poco apprezzato dalla Giuria (solo 16º posto) e motteggiato dai giornalisti: ” ‘Beviamo il caffè’, non è che Nino Manfredi lo abbia mandato a Sanremo al proprio posto?”
Tra un LP e l’altro ha frequentato l’università, ed è inoltre comparso al Teatro alla Scala come ballerino. Poi il successo si spense piano piano.

 

Si confessa cosi al Corriere:
“Negli anni Settanta, nel movimento milanese della musica impegnata, io ero una creatura a parte. Non ero un gigante, non ero un protagonista. Ero un angioletto che stava dalla parte dei gay e delle femministe. I concerti con l’Eugenio, con l’articolo davanti mi raccomando (Finardi, ndr), le canzoni di protesta. Non ero a mio agio: non ho il fisico. Mi guardi: sono smilzo, non prestante. Come potevo fare il macho rock? Così sono diventato arlecchino”.
In alcune interviste ha dichiarato di aver sofferto di depressione, uno dei motivi per cui non ha proseguito la sua carriera di successo.

Per quanto riguarda la vita privata di Alberto Camerini, sappiamo che è stato sposato con Elena Orlandi e che con lei ha due figli, Valentina, scrittrice, e Lorenzo. Secondo quanto si dice, il cantante si sarebbe separato dalla moglie a causa di una vita eccessivamente sregolata, ma lui ha sempre smentito incolpando invece i problemi di salute e la mancanza di volontà nel voler reggere i ritmi di uno show business. Alberto negli anni 2000 ha fatto uscire il suo ultimo disco (Kids Wanna Rock – 2005) ed è comparso più volte in I migliori anni di Carlo Conti.Si è esibito con maggior frequenza in concerti live, spesso accompagnato da diverse band. Come dichiarato dall’artista in varie interviste, studia anche musica classica, con particolare interesse per i compositori del barocco italiano Nicola Antonio Porpora e Baldassarre Galuppi, e violino, suonandolo in alcune occasioni nei suoi concerti.

Ora Alberto scrive canzoni e fa serate. Legge molto e scrive libri, vive con la sua seconda moglie Silvia, un’abruzzese che si è innamorata di lui in quella magica estate dell’Ottantuno. Ci teniamo a dire che Alberto Camerini per noi rimane uno dei migliori esponenti anni 80 Italiani: certo, non sono tantissime le canzoni per cui lo ricordiamo, ma lo stile, gli arrangiamenti ed i testi sono una fotografia perfetta di quegli anni. Rileggete il testo di Rock n’Roll Robot: “Un terminale video che t’informerà, Lui lavora duro, tu libera sarai”. Stava avanti.