Luna, Giulia, Semplice: brani che hanno fatto la storia e che abbiamo cantato tutti quanti, in macchina, al karaoke, a casa da soli. Bastano queste tre canzoni per far entrare di diritto Gianni Togni nell’Olimpo della canzone pop degli anni ‘80. Brani che hanno superato a pieni voti la prova generazionale, anche grazie a qualche cover (Jovanotti, Gabry Ponte), ma che sono solo una piccola parte di una lunga carriera iniziata nel 1975 e che non si è mai fermata. Ma con tutto questo tesoretto di brani riconosciuti come immortali, perchè non sentiamo più nominare Gianni Togni dai Mass Media?

Negli ultimi anni Togni non ci pensa neanche a farsi vedere in televisione, magari in trasmissioni revival e reality. Per lui ci sono il suo studio, le sue canzoni, e un sacco di vinili che ordina su Internet.  Di interviste recenti però se ne trovano, come quando ha raccontato come è nata “Luna”: “me la ispirò un clochard. Quel periodo ero a Milano, prendevo spesso la metropolitana e incontravo questo barbone, un uomo molto pacifico che chiamava ad alta voce il nome di una donna, probabilmente il suo amore: Anna. Infatti la canzone inizialmente doveva intitolarsi “Anna”. Poi è diventata Luna.” Verso la fine degli anni 80, dopo i suoi classici, le proposte dell’artista non hanno sempre incontrato il favore del pubblico. Nel ’94 e ’95 però, oltre a esibirsi nei suoi concerti, inizia a comporre le musiche di un futuro “primo musical italiano sinfonico” che si chiamerà Hollywood – ritratto di un divo e andrà in scena nel 1998 con protagonista Massimo Ranieri, un cast di venti cantanti-attori e la regia di Giuseppe Patroni Griffi, riscuotendo subito un notevole successo di critica e pubblico con tre anni consecutivi di repliche. Nel 1996 è la volta di Cari amori miei e nel 1997 esce Ho bisogno di parlare

Negli ultimi anni Gianni Togni ha pubblicato un paio di album, uno proprio l’anno scorso. Continua a esibirsi in concerti e lavora nel mondo della musica componendo per musical teatrali italiani ed europei, scrivendo anche musiche per trasmissioni televisive Rai e Mediaset. Riguardo la cover di Luna fatta da Jovanotti dice: “Mi piace. Non l’ha copiata né stravolta. Certo, io l’avrei registrata in analogico.” Insomma, Gianni ha deciso di tenersi lontano dalle luci della Tv, ma sopratutto lontano da ogni tipo di operazione commerciale potenzialmente svilente per il suo stile di vita, di lavoro. Vi lasciamo con un altro spezzone di intervista del cantante molto lucido sulla noia, protagonista della famosa prima frase di “Luna”:
“La noia esiste ancora: l’uso, anzi l’abuso dei social lo conferma. Solo chi ha grandi passioni sa combattere la noia, ma questa è un’epoca di grandi solitudini: ognuno si chiude in se stesso con il telefonino in mano e fa fatica a guardare oltre il proprio piccolo schermo. E la domanda che dovremmo porci è: come siamo potuti arrivare a questo punto?”