Compagni di scuola è un film italiano del 1988 diretto e interpretato da Carlo Verdone su un soggetto scritto da lui stesso insieme a Piero De Bernardi, Leonardo Benvenuti e Rossella Contessi. Considerato uno dei più bei film dell’attore e regista romano segnò l’esordio della carriera di caratterista del romano Angelo Bernabucci.

TRAMA

Federica, affascinante trentacinquenne abbandonata dall’anziano e ricco amante che l’ha mantenuta per anni, decide di organizzare un incontro con i suoi ex compagni di liceo. La rimpatriata prende sin dall’inizio una piega malinconica: molti ex compagni infatti riveleranno le loro frustrazioni e i fallimenti che la vita ha riservato loro fino a quel momento. Tutti quanti sono in qualche modo peggiorati: chi economicamente, chi moralmente, chi fisicamente. La galleria di personaggi è eterogenea: il professore di liceo in crisi esistenziale di mezza età con un’amante giovane; l’arricchito spaccone; l’artista fallito; la femminista arrabbiata; il politicante arrivista. Non manca chi nella vita ha avuto un’esistenza senza luci né ombre. Il gruppo è così composto.

 

DE SICA: “TONI BRANDO LO CREAMMO CON CARLO”

Ultimamente Christian De Sica ha postato una foto che paragonava l’outfit del suo personaggio nel film a Damiano dei Maneskin e per l’occasione è stato intervistato dal Corriere dove ha raccontato alcuni aneddoti sul set:

Ha fatto centro, sa? Il web è pazzo di lei.

«Ma no, ho soltanto ripubblicato una battuta di un mio fanclub, mi sembrava divertente», minimizza quasi Christian De Sica, 71 anni, attore, cantante, regista, figlio di un mostro sacro e quant’altro esiste al mondo nello showbiz, ignaro di essere diventato molto, molto di tendenza in questa estate 2022.

Allora sarà super-social a sua insaputa, però di fatto lo è. Tony Brando meglio di Damiano David?

«I Maneskin mi piacciono, sono fiero di loro, non c’era nessuna competizione, giuro. Però Tony Brando mi ricorda uno dei più bei film di Carlo e anche mio. Quella scena è cult. La pettinatura tremenda, con i capelli più corti davanti e lunghi dietro, è un mix tra Rod Stewart e Michele Zarrillo, a cui copiai pure la giacca damascata, gliel’avevo vista in tv. Le mutande nere le scegliemmo insieme io e Carlo, poi mi venne in mente di infilarmele tra le natiche ed ecco fatto».

FONTE CORRIERE