91 anni d’età, 66 dei quali passati a recitare. Clint Eastwood è nell’olimpo del cinema ormai da tantissimo tempo, ma non ne vuole sapere di smettere. L’ultima sua fatica, Cry Macho, uscirà al cinema il prossimo 17 settembre e lo vedrà ancora una volta protagonista come attore e regista. Scritto dallo storico collaboratore di Eastwood, Nick Schenk (“Gran Torino”, “The Mule”) e del defunto N. Richard Nash e basato sul romanzo di Nash, “Cry Macho” è ambientato nel 1979, racconta la storia di Mike Milo, un ex rodeo fallito che, per una combinazione di obblighi e disperazione, accetta di aiutare il suo ex capo (Dwight Yoakam) a liberare suo figlio (Eduardo Minett) dal Messico.

In un’intervista con il Los Angeles Times per la promozione del film, Clint Eastwood ha dichiarato:

“Non ho lo stesso aspetto di quando avevo vent’anni. E allora? Questo significa solo che ci sono ruoli più interessanti da interpretare.”

Cry Macho presenta una certa quantità di azione e pericolo, tra cui anche una scena in cui Eastwood tira un pugno (“Potrebbe non essere buono come quelli che ho tirato in passato, ma è stato divertente farlo”) e sale a cavallo per la prima volta da “Gli spietati”  tre decenni fa.

“Il wrangler era preoccupato. Diceva, ‘Fai attenzione, fai attenzione’. Aveva paura che finissi col sedere per terra”, racconta Eastwood. “Ma se tratti il cavallo come un amico, lui si prenderà cura di te”.

Il film in realtà era in progetto già dal 1988. Fu originariamente offerto a Eastwood dal produttore Al Ruddy, ma la risposta di Eastwood fu: “Sono troppo giovane. Lasciatemi dirigere e prenderemo Robert Mitchum, un tipo più vecchio”. Mitchum alla fine non andò in porto e il film rimase in stallo, fino a qualche anno fa. “Ma ho sempre pensato che quel ruolo fosse adatto a me. Dovevo solo maturare. Un giorno ho sentito che era giunto il momento di rivisitarlo. È divertente quando qualcosa ha la tua età, quando non devi lavorare per diventare vecchio”.