Il film

Uscito nel 2010 The Karate Kid: La leggenda continua è equivalso ad un tentativo di riportare in vita la serie cinematografica partita nel 1984, prodotto da Will Smith e con Jackie Chan impegnato nel ruolo del mentore protagonista. Ad interpretare il ragazzino che “dava la cera e toglieva la cera” è stato invece Jaden Smith, il figlio di Will che all’epoca aveva poco più di dieci anni.

La trama

Dre Parker è un ragazzino di dodici anni cresciuto a Detroit da una madre affettuosa e apprensiva. Lasciata loro malgrado l’America volano insieme alla volta della Cina e di una vita da inventare. Dre prova ad adattarsi ai nuovi compagni e alla diversa cultura ma un gruppo di teppistelli, che praticano il kung fu, non sembra gradire la sua presenza e la sua esoticità. Umiliato e vessato quotidianamente, Dre trova conforto nei sorrisi dolci di Mei Yin, compagna di classe col vizio e il talento del violino. Bersaglio di un ennesimo attacco, viene soccorso e salvato dal signor Han, responsabile della manutenzione del suo condominio. Impressionato dalla performance atletica dell’uomo, Dre ne diventa presto l’allievo prediletto. Nel suo cortile battuto dalla pioggia e dai ricordi, il ragazzino imparerà a disciplinare il carattere e ad affrontare con onore i nemici.

L’intervista di Ralph Macchio

Intervistato dal Guardian qualche tempo fa per parlare della sua carriera da attore, l’interprete di Daniel LaRusso Ralph Macchio ha detto la sua sul reboot del 2010 prodotto da Will Smith con protagonisti Jackie Chan e il figlio Jaden Smith. Nonostante la tiepida accoglienza da parte della critica, secondo Macchio il film è riuscito comunque a “rafforzare l’eredità dell’originale”. Tuttavia, l’attore non è convinto del titolo: “In Cina non esiste il karate, perciò si sarebbe dovuto chiamare Kung Fu Kid.”

Ralph Macchio è poi tornato con la mente agli anni Ottanta e quindi alla sua esperienza nel film. “So che ero molto orgoglioso del ruolo. Sai, Karate Kid è stato il primo film di Hollywood che trattava dei campi di internamento giapponesi. Inoltre, c’è una scena in cui un ragazzo chiama Miyagi con un nome davvero dispregiativo e prende in giro il modo in cui parla, e Miyagi ha la meglio su di lui quando rompe le sue bottiglie di birra. Quindi, penso che sotto questo aspetto il film fosse in anticipo su alcuni temi“.