Si è spento all’età di 75 anni Alvaro Vitali, attore simbolo della commedia sexy all’italiana, celebre soprattutto per il personaggio di Pierino, che negli anni ’70 lo consacrò come una delle figure più popolari del cinema di costume dell’epoca.

Vitali era stato recentemente ricoverato a causa di una broncopolmonite recidiva.

Scoperto da Federico Fellini durante un provino, esordì nel 1969 con una piccola parte in Fellini Satyricon. Poi prese parte a I clowns (1971) e a Roma (1972), nel quale interpreta un ballerino di tip-tap d’avanspettacolo, lo stesso ruolo che ebbe l’anno dopo in Polvere di stelle, diretto e interpretato da Alberto Sordi, affiancato anche da Monica Vitti) e in Amarcord (1973), con Ciccio Ingrassia.

Con il tramonto delle commedie sexy di cui fu protagonista sparì dalle scene per tornare a Striscia la notizia nei panni di Jean Todt, allora direttore della Scuderia Ferrari, e di altri personaggi. Nel 2006 ha partecipato alla terza edizione del reality La fattoria ma ha dovuto abbandonare il reality show per problemi di asma. Proprio negli ultimi giorni era tornato alla ribalta per un botta e risposta con la ex moglie, la cantautrice Stefania Corona. Proprio lei, ospite oggi – martedì 24 giugno – della trasmissione La volta buona, ha risposto in diretta televisiva a una toccante lettera che l’attore le aveva dedicato in cui le chiedeva di dare un’altra possibilità al loro amore:

«Proviamo a tornare insieme. Io ti devo molto e sono pronto a passare sopra al tuo errore di percorso. Non buttiamo via tutto. Sarò più presente sotto ogni punto di vista. Tu sei stato la mia roccia su cui mi sono più volte aggrappato. Sei crudele ma ti amo ancora. Te la senti di dare al nostro amore una seconda possibilità?»

Sebbene spesso identificato con la figura comica e sfrontata di Pierino, Alvaro Vitali è stato molto di più: una maschera di un’Italia che rideva della propria ingenuità e delle proprie trasgressioni, tra minigonne e doppi sensi, tra battute sguaiate e innocente goliardia.

Attore dalla comicità istintiva e fisicità fuori dagli schemi, fu protagonista assoluto di un genere cinematografico “boccaccesco”, leggero e irriverente, che spopolava nelle sale tra gli anni ’70 e i primi ’80. Lavorò con registi come Nando Cicero, Mariano Laurenti, Sergio Martino e Michele Massimo Tarantini, contribuendo a creare un filone che, pur spesso sottovalutato dalla critica, ha lasciato un’impronta profonda nell’immaginario collettivo.

Con la sua scomparsa se ne va un pezzo di cinema popolare, ma resta il sorriso beffardo di Pierino e il ricordo di un attore che ha saputo farsi amare con spontaneità e disarmante autenticità.

Qui la nostra intervista fatta nel 2022: