Purtroppo Gigi Proietti ci ha lasciati, proprio nel giorno 80 compleanno. In molti hanno dedicato molti messaggi di cordoglio all’attore. Tra tutti spicca l’intervista al suo compagno di set e amico Enrico Montesano in “Febbre da Cavallo”, su Repubblica. 

Che ricorda di Febbre da cavallo, del set?
“In tutti i momenti insieme io mi divertivo con Gigi. Nella scena in cui ci giochiamo le ultime diecimila lire per compare il biglietto e alla stazione di Napoli giochiamo le tre carte, lì tutti e tre facciamo le stesse cose e ce le costruivamo. E quando Gigi fa il cameriere e io faccio il nobile, che mi metto il portachiavi come monocolo… ma lì era Steno che si divertiva con noi a fare le cose. Ed eravamo una grande squadra, ricordo Adolfo Celi, Mario Carotenuto e quella schiera di generici e caratteristi di Roma, di Cinecittà, Er Ventresca, Belli Capelli che poi frequentavano le sale corse all’epoca”.

C’era anche Catherine Spaak.
“Caterina è nel mio cuore e io rimasi dispiaciuto quando Gigi rifece La Mandrakata e lei non c’era. Gigi fece le sue scelte e io feci una piccola partecipazione nel finale, faceva parte di un grande progetto che vedeva Il ritorno del Pomata come terzo film in cui Gigi avrebbe fatto una partecipazione, un film che invece non si è mai fatto”.

Non era stato subito un gran successo, Febbre da cavallo.
“Al cinema andò abbastanza bene, poi è caduto nel dimenticatoio, come certe cellule è stato dormiente, poi le televisioni piccole hanno iniziato a trasmetterlo a rotta di collo ed è diventato un film culto.

FONTE REPUBBLICA