Il film

Fracchia la Belva Umana segna una delle collaborazioni comiche più redditizie degli anni 80. Il film, diretto nel 1981 da Neri Parenti, vede il comico genovese Paolo Villaggio nel doppio ruolo del modesto impiegato e dello spietato gangster. Fu un grande successo al botteghino. Il film riprende la trama dell’americano Tutta la città ne parla (The Whole Town’s Talking), di John Ford, con protagonista Edward G. Robinson (1935).

La trama

Il modesto e sfortunato Giandomenico Fracchia lavora come impiegato in una ditta che produce merendine al cioccolato, dove è bersaglio di scherzi e umiliazioni da parte dei suoi colleghi e del direttore, il dottor Orimbelli. A causa della sua somiglianza fisica con un pericoloso criminale, soprannominato La Belva Umana, responsabile di numerosi omicidi e ricercato dalle forze dell’ordine, viene arrestato ben tre volte in una sola notte, da Polizia, DIGOS e Carabinieri.

Fracchia viene quindi continuamente scambiato per il criminale ricercato e trattato come tale, fino a quando la polizia decide di fornirgli uno speciale lasciapassare, che gli permetterà di essere identificato come l’innocente Fracchia. A un certo punto però la vera Belva scopre dell’esistenza di Fracchia e capisce di poter sfruttare la loro sorprendente somiglianza fisica a suo vantaggio; come prima cosa la Belva si impossessa della casa di Fracchia e del lasciapassare per continuare indisturbato a svolgere le proprie attività illecite.

Francesco Salvi

Nel 2018 Francesco Salvi sul sito ilgiornaleoff.it rilasciò un’interessante intervista dove fini a parlare anche del film e di soprattutto Villaggio. Ecco il passaggio:

Paolo Villaggio è stato un genio, una persona di un intelligenza impressionante, un uomo di grande cultura e di grande cattiveria, nell’umorismo si intende ovviamente. Ha inventato un genere ed è l’unico che è stato capace di fare due personaggi identici, Fracchia e Fantozzi, diversificati praticamente solo dal nome. Paolo si è reso portavoce scanzonato di una generazione, è entrato nei cuori degli italiani e anche nel nostro vocabolario quotidiano, si pensi solo alla Corazzata Potemkin. Anche nella vita reale quando decideva di entrare nel personaggio cominciava a parlare ai camerieri al ristorante come se fosse il ragionier Fantozzi: «Ehi lei venghi qui!». Detto questo era anche un uomo di parola: agli inizi della mia mia carriera ne ho incontrati tanti che mi hanno fatto promesse a vuoto, mentre Paolo, che mi conobbe ad una concorso per cabarettisti, mi disse che mi avrebbe dato spazio in un suo film. E così fu, da questo in pratica nasce la nostra collaborazione e le famose scene di Neuro e Fracchia.”

Nella scena del film al fianco di Salvi c’era anche un giovane Massimo Boldi. I due interpretano i rapinatori scelti dal sosia di Fracchia per affiancarlo in una rapina a una banca.