Il film

Senza esclusioni di colpi (Bloodsport il titolo inglese) è il film che lanciò Jean-Claude Van Damme facendolo conoscere al mondo intero. Uscito nel 1988 per la regia di Newt Arnold, il film si rivelò un inaspettato successo al botteghino, incassando 65 milioni di dollari a fronte di un budget di produzione di appena 2 milioni. Alla base della trama ci sarebbe una storia vera, quella dell’artista marziale Frank Dux, anche se, in seguito ad alcune ricerche, la veridicità di questi fatti venne messa molto in dubbio, fino ad essere definitivamente ritenuta falsa.

Trama

Il pilota militare Frank William Dux partecipa, malgrado il veto dei propri superiori, al Kumitè, una competizione violenta e rischiosa che si tiene in gran segreto nei bassifondi di Hong Kong, dove tutto è consentito e a volte i combattenti muoiono sul ring (cosa tuttavia che non viene incoraggiata da chi lo organizza, ritenendolo invece un deplorevole atto). Dovrà affrontare lottatori esperti nelle varie arti marziali e soprattutto Chong Li, un lottatore spietato che ha molte vittime al proprio attivo. Frank vuole partecipare in onore del suo maestro di gioventù, Tanaka, gravemente malato, il cui figlio nonché suo amico è morto proprio in un combattimento di quella competizione. Durante la competizione Frank fa amicizia con Ray Jackson, un più corpulento e burbero lottatore americano. Ray, ai quarti di finale, viene quasi ucciso da Chong Li, ma nella finale Frank vendica il suo amico ferito sconfiggendo il rivale e diventando il primo occidentale a trionfare al torneo. Dopo aver salutato Ray, che si rimetterà del tutto, Frank torna negli Stati Uniti.

Il ricordo di Van Damme

Per Van Damme il film fu il punto di svolta della sua carriera, sarebbe diventato infatti una star internazionale grazie a questo cult. Un film che però incontrò all’inizio diverse difficoltà, ricordate dall’attore:

Il film sembrava davvero una merda. Lo sceneggiatore Sheldon Lettich, in preda al panico, mi pregò di tornare dalla Thailandia, dove stavo girano Kickboxer. Una volta rientrato negli States, vidi il montato e scoppiai a piangere. Pregai allora il produttore Menahem Golan di far rimontare il film. Assieme a Lettich e al montatore Carl Kress presentammo un taglio del film più convincente. Golan, temendo un disastro, stava meditando di far uscire il film direttamente in VHS ma acconsentì ad uno screening test a New York. Le reazioni positive al film cambiarono il destino mio e di Senza esclusione di colpi.”

L’attore ha poi confermato nella stessa intervista alcune leggende metropolitane riguardanti la propria figura: sì, ha fatto davvero da buttafuori nel locale di Chuck Norris a Long Beach (allenandosi con lui 3 volte alla settimana) e ha davvero interrotto una scena molto elaborata di Street Fighter – Sfida finale gridando “taglia!” e suscitando l’ira del regista de Souza: “Non ricordo con precisione, ma è da me fare una cosa del genere, perché se al ciak sento che qualcosa non va, pensò che poi la scena non risulterebbe credibile. Quindi meglio abortire”.