Ospite di “Storie di donne al bivio”, Francesca De André a raccontato del rapporto turbolento con il padre Cristiano De André:

“Non ho ricordi bellissimi su di lui. Mi ritrovavo in queste situazioni tragiche perché mio padre rientrava la sera tardi a casa, avevo ricordo di mio fratello spaventato che si rinchiudeva in camera, in un angolino mentre tremava. Mio padre tornava che non era proprio in condizioni di entrare in una casa con dei bambini, mettiamola così. Poi ha lasciato casa e si è separato da mia madre, quando eravamo piccoli, io avevo 3 anni. C’erano dei giorni in cui doveva venire a prenderci aspettavamo i pomeriggi interi seduti, preparati, m lui non arrivava mai e non si svegliava neanche e quindi diciamo che prevalentemente i ricordi erano quelli”.

Il rapporto con la madre si fa conflittuale e a 14 anni Francesca va a vivere, a sorpresa, col padre:

“Volevo capire e vedere chi era davvero mio padre. Ed era un incubo perché mio padre non può convivere con nessuno men che meno con una figlia. Io ero un ospite indesiderato. Mi sono ritrovata a parlare di questo, non per mia volontà, inizialmente, perché è stata pubblicata tutta la nostra storia nel libro autobiografico di mio padre, pieno di menzogne. Io mi sono ritrovata a smentire sia legalmente che mediaticamente tutto”.

Il ricordo del nonno, Fabrizio De Andrè invece è più dolce:

“Avevo un buon rapporto con lui, non era un nonno convenzionale, nel senso che non era quello che ti portava a mangiare il gelato. È anche grazie all’ascolto delle sue canzoni se sono riuscita ad uscire da un sacco di problemi. La mia canzone preferita del suo repertorio? ‘Bocca di rosa’ che portava l ‘amore sopra ogni cosa”.