A detta di Ernie Hudson, “Ghostbusters: Afterlife è ciò che i fan sperano di vedere”. 

Il terzo capitolo del celeberrimo franchise sugli Acchiappafantasmi sta per arrivare a distanza di più di 36 anni dal primo film diretto da Ivan Reitman e i fan non stanno più nella pelle nel vedere di nuovo in azione Winston Zeddemore (Hudson) Ray Stantz (Dan Aykroyd) e Peter Venkman (Bill Murray).

Qualche nuova anticipazione ci è arrivata da Ernie Hudson, che parlando con Yes Have Some ha dichiarato:

“Ci sono stati così tanti annunci e così tante cose che sono andate in frantumi. Solo dopo aver ricevuto il copione e averlo letto, ho pensato: ‘Non solo sta succedendo, ma è davvero molto bello’,” ha detto Hudson a Yes Have Some. “E’ assolutamente in linea con quello che i fan speravano e si lega davvero ai primi due film”.

“Il film con le ragazze mi è piaciuto, ma è stato un po’ diverso”, ha aggiunto in riferimento al reboot femminile diretto da Paul Feig. “Così, una volta ricevuta la sceneggiatura [di Afterlife], ho cominciato ad entusiasmarmi e mi è sembrato di avere finalmente qualcosa di definito. Ma fino ad allora, era sempre stato un “se… forse… e quant’altro”.

Si tratta di un film che ha avuto così tanto impatto e significato nella mia vita. Tornare è stato emozionante per me. Vedere Danny Aykroyd e Bill è stato molto, molto speciale”.

Oltre ai vecchi personaggi, in Afterlife ne vedremo anche di nuovi, tra cui la mamma single Callie (Carrie Coon) e i suoi due figli, il figlio Trevor (Finn Wolfhard) e Phoebe (Mckenna Grace). Quando cominciano a notare qualcosa di strano nel loro quartiere di Summerville, Oklahoma, i ragazzi si uniranno al sismologo e all’insegnante della scuola estiva, il signor Grooberson (Paul Rudd), per indagare sugli eventi paranormali.

“È un nuovo grande cast e tutti stanno dando il meglio di sé” – ha continuato Hudson. “Penso che fosse ciò che [Ghostbusters] meritava. Non è una cosa che è stata messa insieme solo per far guadagnare un po’ più di soldi allo studio. L’amore e l’impegno che Jason [Reitman, figlio di Ivan] ci ha messo, mi ha molto toccato”.