Il film

Uscito nel 1990 e diretto da Francis Ford Coppola, il film vede ancora Al Pacino come protagonista in questa terza ed ultima parte della trilogia sulla famiglia Corleone iniziata nel 1972.

La trama

Nella New York di fine anni 70 ritroviamo un anziano Michael Corleone (Al Pacino) malato di diabete, ricchissimo, rispettabile e deciso ad allontanare la famiglia dalla mafia in favore di affari onesti. Con la Fondazione Vito Andolini Corleone, di cui la cui figlia Mary (Sofia Coppola) è presidente onorario, si impegna nel rinnovamento della cultura e della società siciliane, e grazie a questo riceve un’onorificenza dal Vaticano. Coglie l’occasione per rendere leciti i suoi affari e con la collaborazione del figlio illegittimo di Sonny, Vincent Mancini (Andy Garcia), prende parte agli affari della Banca Vaticana; vorrebbe assumere il controllo della Internazionale Immobiliare, ma ben presto capisce che le forze coinvolte sono potenti e pericolose e che l’impresa è molto più ardua del previsto: l’Arcivescovo Gilday (Donald Donnelly) infatti, vuole usare i fondi investiti da Corleone per evitare la bancarotta causata da un gruppo di deputati italiani, a capo dei quali c’è Licio Lucchesi (Enzo Robutti), un politico molto potente e senza scrupoli che controlla le principali famiglie mafiose in Italia. Michael riesce a scampare ad un agguato in cui rimangono uccisi altri boss mafiosi e comprende che tutti gli sforzi compiuti per uscire dal mondo criminale sono inutili, poiché il suo passato lo perseguita e nessuno sembra intenzionato a dimenticare. Esausto, cede il comando al nipote Vincent, che inizia una violenta rappresaglia su tutti quelli che hanno tradito o rappresentano una minaccia per i Corleone.

Il quasi mancato ritorno di Al Pacino

Ad Al Pacino sono stati offerti 5 milioni di dollari per riprendere il ruolo di Michael, ma Pacino voleva 7 milioni di dollari più una percentuale del lordo. Francis Ford Coppola rifiutò categoricamente minacciando di riscrivere la sceneggiatura iniziando la storia con la sequenza del funerale di Michael, invece dell’introduzione del film. Pacino ha accettato l’offerta di 5 milioni.

Cosa non accaduta in un altro caso: la sceneggiatura originale prevedeva pure la presenza del personaggio di Tom Hagen, che doveva essere di nuovo interpretato da Robert Duvall, però l’attore chiese un compenso di 5 milioni di dollari, e dopo il rifiuto oppostogli dalla Paramount Pictures, per colmare il vuoto lasciato da Duvall, venne creato appositamente il personaggio di B.J. Harrison, il nuovo avvocato della Famiglia Corleone. Tuttavia secondo Coppola l’assenza di Hagen avrebbe pesato parecchio sulla trama del film.

Il finale originale

Secondo Francis Ford Coppola, la sceneggiatura originale aveva un finale diverso, in cui Michael e Kay si riconciliavano insieme dopo la sequenza dell’opera. In dissolvenza poi si passa in una scena in chiesa, dove un uomo armato spara a Michael prima di essere colpito a sua volta. Il finale vedeva Michael che mente a Kay per l’ultima volta prima di morire sul letto d’ospedale.

Coppola ha deciso di non farlo e ha optato per il finale che abbiamo visto al cinema.

Winona Ryder

Prima di Sofia Coppola, per il ruolo di Mary doveva esserci Winona Ryder. Secondo Vanity Fair, il giorno dopo la prova costume, Johnny Depp telefonò allo studio spiegando che Winona non stava bene, che non riusciva ad alzarsi dal letto e che non era in grado di recitare le sue scene. Nonostante una vista del medico della produzione, la Ryder non mise mai piede sul set de Il padrino 3 per via di un forte esaurimento nervoso.