Quest’anno, precisamente il 14 febbraio 1991, si celebra il 30esimo anniversario de “Il Silenzio degli Innocenti“, capolavoro diretto da Jonathan Demme. Per l’occasione, i due protagonisti Anthony Hopkins e Jodie Foster si sono riuniti (virtualmente) con un po’ di anticipo per omaggiare il film, danno vita ad una nostalgica reunion in cui hanno ricordato i primi giorni di set. 

Il film, ce lo ricordiamo tutti, ha come protagonista Clarice Starling, giovane recluta dell’FBI alla quale viene affidato l’incarico di convincere il dottor Hannibal Lecter, ex psichiatra e criminologo, detenuto da oltre otto anni nel manicomio criminale, a fornire il suo aiuto per risolvere il misterioso caso del serial killer Buffalo Bill. Un thriller poliziesco tra i migliori mai realizzati, premiato agli Oscar con ben 5 statuette, tra cui quella del miglior attore a Hopkins, migliore attrice a Jodie Foster, miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura non originale.

“Ho molti ricordi divertenti del film, delle riprese che abbiamo fatto a Pittsburgh e di Jonathan Demme, che tutti abbiamo amato” – ha raccontato Jodie Foster nel corso della riunione virtuale con Hopkins, il quale, invece, ha ricordato l’esatto momento in cui capì che il film sarebbe stato qualcosa di molto importante:

“Ero a Londra nel 1989, a fare una commedia chiamata “M. Butterfly”. Il mio agente mi mandò un copione. Mi disse: “Perché non lo leggi? Si intitola “Il silenzio degli innocenti”.” Io dissi: “È una storia per bambini?” No, c’è anche Jodie Foster!
Era un caldo pomeriggio d’estate quando mi arrivò la sceneggiatura e cominciai a leggerla. Dopo 10 pagine, ho telefonato al mio agente, dicendogli: “È una vera offerta? Voglio saperlo. Questa è la parte migliore che abbia mai letto”. Finito di leggere la sceneggiatura ho cenato insieme a Jonathan. Era un ragazzo meraviglioso con cui parlare. Non potevo credere alla mia fortuna. E devo ammetterlo, avevo paura di parlare con te, che avevi appena vinto un Oscar!”

“Non siamo riusciti a parlare molto prima della lettura vera e propria. Praticamente ci eravamo solo salutati con la mano dall’altra parte della stanza e poi ci siamo seduti al tavolo” – continua a raccontare la Foster –  “Arrivati alla parte di Hannibal Lecter, ho sentito un brivido provenire dalla stanza. Era come se fossimo quasi troppo spaventati per parlarci dopo”.

Potete leggere il continuo dell’intervista e guardare il video della reunion QUA.