Il film

Uscito nel 2007 Io sono leggenda (I Am Legend) è diretto da Francis Lawrence e basato sull’omonimo romanzo di Richard Matheson. È il terzo film basato su questo libro, dopo L’ultimo uomo della Terra (1964) dei registi Sidney Salkow e Ubaldo Ragona e 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra (The Omega Man) di Boris Sagal.

Il film è uscito il 14 dicembre 2007 nelle sale americane e l’11 gennaio 2008 in quelle italiane. Stando al consenso critico, “Io sono leggenda supera gli effetti speciali discutibili e riesce grandemente a sfruttare la notevole prestazione da attore di Will Smith.” Su Metacritic, il film detiene un voto di 65 su 100, in base alle 37 recensioni ivi presenti, indicando un’accoglienza “generalmente favorevole”

La trama

2012. Robert Neville sembra essere l’unico sopravvissuto ad una spaventosa pandemia iniziata 3 anni prima, generata dal virus del morbillo geneticamente modificato, originariamente concepito dalla dottoressa Alice Krippin per combattere il cancro. L’epidemia ha infettato quasi tutti gli esseri umani e gli animali domestici con risultati diversi: la stragrande maggioranza è morta, mentre una piccola percentuale ha subìto una degenerazione simile a quella provocata dalla rabbia, che li ha condotti allo stato di zombi che devono nascondersi dai raggi solari. Meno dell’1% della popolazione è risultato immune agli effetti dell’epidemia, ma è stato cacciato e ucciso dagli infetti.

Brillante virologo militare, il dottor Neville si è barricato nella sua casa di New York, costruendovi un laboratorio sotterraneo in cui conduce degli esperimenti su animali infetti per trovare una cura all’epidemia; solo di giorno può aggirarsi per le strade in cerca di cibo e rifornimenti, dato che gli infetti rimangono nascosti nel buio all’interno degli edifici abbandonati, poiché se si espongono alla luce solare il loro corpo brucia.

Il finale alternativo

Dopo pochi mesi dall’uscita cinematografica, su Internet ha iniziato a circolare un video relativo a una versione alternativa del finale, forse sostituito con il finale presente nell’edizione cinematografica nelle ultime fasi della post-produzione.

La trama è molto diversa: al posto di farsi esplodere con gli infetti, Neville si salva. Il capo degli infetti disegna con le mani una farfalla sul vetro e subito dopo Neville vede sul collo della donna infetta sottoposta alla cura sperimentale la farfalla tatuata (e non su quello della ragazza). Così rimuove l’ago del vaccino alla donna in cura, facendola tornare infetta e riconsegnandola al capo dei mostri, che aveva interrotto l’attacco. Il capo riprende con sé la donna abbracciandola e baciandola, dimostrando che anche le persone infette, al contrario di quanto credeva Neville fino a quel momento, avevano sviluppato una loro struttura sociale e potevano provare sentimenti. Neville viene quindi lasciato vivo dagli esseri che se ne vanno e, nella scena successiva ambientata in pieno giorno, si allontana da New York con la ragazza e il bambino sul suo fuoristrada. Non viene mostrato il loro arrivo nella comunità dei sopravvissuti, sulla cui reale esistenza il personaggio di Neville aveva precedentemente posto dei dubbi, che con questo finale potrebbero rivelarsi motivati.

Le differenze con il libro

Nell’adattare il romanzo di Matheson, gli sceneggiatori Akiva Goldsman e Mark Protosevich non hanno potuto non prendersi alcune libertà. Queste sono state operate sulla base di una maggior resa cinematografica della storia raccontata. La prima delle differenze rispetto al testo di partenza riguarda il personaggio di Neville. Nel libro questi è un civile alcolizzato e accanito fumatore, il quale si ritrova coinvolto suo malgrado negli eventi causati dalla pandemia. Nel film il personaggio diventa invece un esperto ricercatore dell’esercito americano, decisamente più qualificato nel poter affrontare una situazione come quella narrata. Inoltre, nel film appare chiaro che egli non è realmente l’ultimo essere umano rimasto al mondo, mentre ciò è invece vero nel romanzo.

Lo stesso svolgimento della storia presenta notevoli differenze. Mentre nel film lo scopo primario di Neville, oltre alla sopravvivenza, è quello di trovare una cura contro il virus, nel romanzo le sue intenzioni sono altre. Qui infatti egli passa il suo tempo andando a caccia dei vampiri, cercando di ucciderne quanti più possibile. Le stesse creature sono raccontate in modo particolarmente diverso. Nella pellicola hanno un comportamento animalesco e particolarmente violento, mentre nel romanzo si viene a scoprire l’esistenza di infetti che hanno trovato il modo di convivere con la malattia, e che dimostrano una maggior capacità di ragionare e parlare. Questi arrivano anche a dar vita ad una propria struttura sociale.

Il finale delle due opere, infine, è particolarmente diverso. Nel film, Neville si suicida facendosi esplodere insieme ad un gruppo di infetti, permettendo così agli umani sopravvissuti di fuggire con la cura. Nel romanzo, invece, il personaggio viene pubblicamente giustiziato dagli infetti, che lo ritengono responsabile dell’uccisione dei loro simili. Tale differenza tra i due finali fa così acquisire un significato diverso al loro titolo. Nel film Neville diventa leggenda poiché con il suo sacrificio offre speranza al genere umano, nel romanzo invece egli diventa una leggenda essendo diventato l’unico uomo in un mondo di vampiri, i quali sono ora la norma.