Johnny Depp di nuovo sotto attacco, questa volta da una ex collega che 23 anni fa condivise con lui il set di Blow. Si tratta di Lola Glaudini, 54enne attrice newyorkese, che durante il podcast dal titolo Powerful Truth ha rievocato un momento avvenuto durante le riprese del film di Ted Demme, parlando di “maltrattamento” da parte di Depp.

Stando al suo racconto, l’attore le si rivolse in malo modo dopo che lei aveva riso a una battuta su richiesta del regista del film. Demme aveva chiesto all’attrice di simulare una risata dopo una battuta di Depp. Ma la reazione dell’attore, secondo la ricostruzione soggettiva della donna, sarebbe stata questa:

Depp fa il suo monologo. Sento la battuta e io faccio una grossa risata. Quando hanno dato il ‘taglia’ Depp si è avvicinato a me e puntandomi un dito in faccia e mi ha detto: ‘Chi caz… credi di essere? Chi caz… credi di essere? Chiudi quella caz… di bocca. Sono qui e sto cercando di dire le mie battute, caz.., e tu mi stai facendo perdere la concentrazione. Idiota del caz… Oh, adesso non più è così divertente? Ora puoi stare zitta? Ora puoi chiudere quella caz… di bocca? Lo senti il silenzio che c’è in questo momento? E’ il modo in cui devi stare, caz..”.

La Glaudini ha poi spiegato che per lei, che veniva da produzioni indipendenti, era il primo giorno sul set di un film importante e Depp era uno dei suoi idoli. Si è quindi sforzata di non piangere di fronte ai “bruschi” rimproveri dell’attore che in un secondo momento si sarebbe scusato, seppure in maniera piuttosto blanda. 

L’entourage di Depp smentisce: “Lui dà priorità ai buoni rapporti sul set”

 La rivista “Variety” ha chiesto un commento sulla vicenda a un rappresentante di Depp, che ha smentito la ricostruzione dei fatti. “Johnny dà sempre priorità ai buoni rapporti di lavoro con il cast e la troupe e questo racconto differisce molto dal ricordo di altri membri del set all’epoca”. Tra questi c’è Samuel Sarkar, tecnico del suono in “Blow”. “Non ho mai sentito nulla del genere, e sarebbe stato un evento straordinario”.