Il 1984 fu un anno straordinario per i ragazzi che andavano al cinema. Uscirono in sala “Ghostbusters”, “Indiana Jones e il tempio maledetto”, “Gremlins” e “Karate Kid”. In Germania invece arrivava “La storia infinita”, adattamento dell’omonimo libro di Ende diretto da Wolfgang Petersen. Lo scrittore però non la prese bene: troppe differenze fra film e romanzo. “Una sozzura a livello umano, un tradimento a livello artistico”, pare abbia detto augurando la peste ai produttori.In Italia arrivò invece tra il 6 e il 7 dicembre e arrivò ad incasssare quasi un miliardo delle vecchie lire

 
 
 

”La storia infinita” – la risposta europea ad Et, come fu chiamati quando usci’ nel 1984 il film di Wolfgang Petersen, ispirato alla prima parte del libro omonimo di MIchael Ende – e’ stato uno dei primi incassi europei di tutti i tempi e il maggiore in Germania. In realta’ il film di Petersen, l’ ultimo girato in patria dal regista tedesco che dopo quel successo internazionale emigro’ ad Hollywood, e’molto diverso dallo stile di Spielberg e aggiorna piuttosto il vecchio schema del viaggio in un mondo fantastico. La sfida ad Et ci fu sul piano degli effetti speciali, particolarmente ricercati ed efficaci. Fu proprio questo l’ elemento che porto’alla rottura tra Petersen e Ende, che tolse il proprio nome dal film, accusando i realizzatori di aver privilegiato gli effetti speciali alla favola. La magia della ”Storia infinita”, comunque, fu mondiale: la colonna sonora di Giorgio Moroder scalo’ le classsifche (in particolare il motivo portante, ”The neverending Story”).Purtroppo i seguiti successivi non ebbero lo stesso impatto e furono catalogati come DIMENTICABILI.La Storia Infinita rimane tutt’oggi un classico da vedere e rivedere,ed affronta anche temi attuali come il bullismo e la voglia di rivalsa,oltre che al principio più importante,ossia l’immaginazione che va oltre i limiti!