Uno dei film fantasy più amati degli anni ottanta è sicuramente Ladyhawke, pellicola del 1985 diretta da Richard Donner con protagonisti Matthew Broderick, Rutger HauerMichelle Pfeiffer.

 

Amato da intere generazioni, Ladyhawke rappresenta un periodo felice del cinema d’intrattenimento americano, grazie alle sue caratteristiche da fantasy con concetti molto semplici, bene e male nettamente separati, lo spirito della migliore avventura condita con maledizioni, duelli all’arma bianca, cavalieri senza macchia, fughe, equivoci e missioni impossibili. 


Trama

Etienne Navarre (Rutger Hauer) e Isabeau D’Angeau (Michelle Pfeiffer) si innamorano di nascosto, e quando il malvagio Vescovo lo scopre, li maledice. D’ora in poi, di giorno Isabeau si trasformerà in un falco, di notte Navarre in un lupo. Potranno incontrarsi brevemente in forma umana solo all’alba e al tramonto, ma senza toccarsi mai. Per spezzare l’incantesimo servirà un’eclissi di sole. Con loro incontriamo anche Philippe (Matthew Broderick), un ladruncolo evaso dalle segrete del castello vescovile che sarà complice della missione. 

Curiosità

Rutger Hauer, l’attore olandese tristemente scomparso nel luglio del 2019, non era la prima scelta per il ruolo di Navarre. Al suo posto era stato scritturato Kurt Russell, il quale però decise di lasciare il film durante le prove generali. 

La località da cui Philippe evade, nell’originale è Aquila o L’Aquila e lo stesso Vescovo è il vescovo della città, ma nel doppiaggio italiano L’Aquila è diventata Aguillon, in modo da assumere dei richiami francofoni e al tempo stesso per evitare diretti riferimenti al capoluogo abruzzese.

Seppur la trama nell’edizione italiana voglia richiamare un’ambientazione francese, il film è stato girato quasi interamente in Italia, nelle province di Cremona, Parma, Piacenza e Massa Carrara, nei boschi del Pontremolese (la troupe soggiornò per alcune settimane in un noto hotel di Pontremoli, ormai chiuso) nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a Pereto (nella Marsica), a Campo Imperatore (in Provincia dell’Aquila), dove il falco viene ferito, al Passo Giau (in provincia di Belluno, tra la Valle d’Ampezzo e la Val Fiorentina) e al piccolo lago d’Antorno nelle vicinanze del lago di Misurina nelle Dolomiti.

Il rifugio del monaco è la Rocca di Calascio, appositamente scenografata con l’aggiunta di corone alle torri (tra cui quella da cui precipita Michelle Pfeiffer), mentre i borghi medievali mostrati includono le località di Torrechiara (il castello), Castell’Arquato (PC), Soncino (CR) e Vigoleno frazione di Vernasca(PC). La veduta esterna in lontananza del borgo di Aguillon (Aquila in originale) è in realtà quella di Castel del Monte (provincia dell’Aquila), a cinque chilometri da Rocca Calascio. La chiesa al cui interno si svolge la scena finale (ricostruita a Cinecittà) è quella di San Pietro a Tuscania.

La colonna sonora del film è opera di Andrew Powell (con la Philharmonia Orchestra edito dalla Atlantic/Warner), un compositore e orchestratore ben conosciuto per il suo lavoro con Alan Parsons e Eric Woolfson, membri del gruppo The Alan Parsons Project.

Nel 1996 ne è stata pubblicata la versione definitiva dal titolo Ladyhawke – Original Motion Picture Soundtrack; quest’album, edito dalla GNP Crescendo, sostituisce a tutti gli effetti la prima versione uscita nel 1985 e contiene brani inediti e non rielaborati.

Il film ha ricevuto le candidature agli Oscar del 1986 come Miglior sonoro e Miglior montaggio sonoro, senza tuttavia vincere i premi. Ha vinto il Saturn Award dell’Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films per i Migliori costumi e come Migliore film fantasy, e, sempre per il Saturn Award, ha ricevuto le candidature come Migliore musica e Migliore attrice . Ha vinto anche i Golden Reel Award della Motion Picture Sound Editors statunitense come Best Sound Editing – ADR e Best Sound Editing – Sound Effects.