La morte di Diego Armando Maradona poteva essere evitata con evidenti responsabilità da attribuire direttamente al neurochirurgo Leopoldo Luque e alla psichiatra Agustina Cosachov. E’ questa la conclusione della perizia medica disposta dai giudici che indagano sulla morte del ‘Pibe de oro’ avvenuta il 25 novembre scorso.

Dopo settimane di valutazioni su cartelle mediche, referti e tabulati, i periti hanno concluso che “nel decesso hanno inciso in maniera decisiva omissioni di soccorso e una generale negligenza nel trattamento e nelle cure riservate al paziente”. In qualità di medici responsabili del Diez, i due specialisti potrebbero essere formalmente imputati per omicidio colposo. La magistratura attende solo le valutazioni e le repliche dei periti di parte. Ma la lista degli imputati potrebbe allungarsi ulteriormente.

Secondo la perizia si è verificato a causa della loro negligenza. La magistratura punta perciò il dito sull’equipe medica, che avrebbe omesso i pericoli a cui andava incontro il Pibe de Oro. Inoltre gli è stato somministrato un farmaco controindicato per i pazienti con disturbi cardiaci. Nella relazione viene evidenziato anche che dopo il delicato intervento alla testa, Diego Armando Maradona sarebbe dovuto essere trasportato in un luogo appropriato e non nella sua casa di Tigre, in cui non era presente neanche un defibrillatore per un’eventuale emergenza cardiaca.