Mark e Talk Talk

Dopo aver formato nel 1978 i Reaction, con cui incise un solo singolo, Mark Hollis, cantante e polistrumentista, incontrò nel 1981 il bassista Simon Brenner e il batterista Lee Harris. La partenza dei Talk Talk seguì la scia del filone new romantic con l’album The party’s over, pubblicato nel 1982, ma quella fascinazione durò molto poco. Il successo arrivò due anni dopo con l’album (e la canzone) It’s my life: il pop di Hollis era sbilenco e malinconico, la sua voce singhiozzante ricordava quella del primo Bryan Ferry, le melodie erano irresistibili. It’s my life e Such a shame divennero in breve successi internazionale, grazie anche ai videoclip programmati a ciclo continuo dagli allora potentissimi canali musicali. Proprio It’s my life divenne in breve un classico del pop inglese, al punto che vent’anni più tardi i No Doubt ne incisero una fortunata cover.

Keith Aspden, che per molti anni ha curato l’attività professionale del musicista, il 25 febbraio 2019 ha rilasciato una nota in cui dichiara che il suo ex assistito a 64 anni è deceduto dopo una breve – e non specificata – malattia. «Sto ancora cercando di accettarlo, è triste ma è vero – ha detto a Pitchfork – Mark è morto dopo una breve malattia da cui non è riuscito a guarire. Mi sento profondamente scosso per una persona davvero rimarchevole che è sempre rimasta se stessa nel corso della sua vita. Non so spiegarvi quanto Mark abbia influenzato e cambiato la mia percezione dell’arte e della musica. Sono grato per il tempo passato con lui e per la bellezza che ha condiviso con noi».

Quella volta nella tv italiana

Per ricordare Mark e la sua band, oggi vi ricordiamo quando andarono a Superflash, il telequiz condotto da Mike Bongiorno. A Canale 5, il 5 aprile 1984, il gruppo britannico esegue uno dei loro brani di maggior successo, “It’s My Life”. Il conduttore intervista anche il gruppo, al termine dell’esecuzione musicale, notando che stanno introducendo, nuovamente, musica “melodica” e non “d’urto”.

Il brando è stato il primo singolo estratto dal loro secondo album ed è stato ristampato una prima volta nel 1985 ed una seconda, rimasterizzato, per promuovere l’antologia Natural History: The Very Best of Talk Talk del 1990. Si tratta anche della prima collaborazione tra Hollis e Friese-Greene.