Alla presentazione del suo libro “Non ho ucciso l’Uomo Ragno” Mauro Repetto ha ripercorso la sua storia con Max Pezzali negli 883, raccontando l’origine del nome 883 e come scrivevano le prime canzoni.

“Il giorno in cui abbiamo portato la cassetta di non me la menare a Claudio Cecchetto era una Sony chiara dell’epoca, eravamo a inizio settembre del 1991. Dovevamo portare la cassetta a Cecchetto. Avevamo scritto “Non me la menare” ma c’era ancora un piccolo spazio allora dissi a Max: “Scrivi Max e Mauro”. A lui non piaceva anche perché non entrava. C’era lo spazio solo per tre cifre, e quindi gli venne l’idea di scrivere con la biro 883″. 

Come nascevano le canzoni?

Era un passatempo, mi presentavo con gioia a casa di Max alle 2 del pomeriggio. Caffé, sigaretta e cominciavamo a passare il pomeriggio con la tastiera korg, prima in camera di Max e poi in cantina. Lui con due dita suonava la tastiera e immaginava la melodia. All’inizio mettevamo molto rap fino ad arrivare al pop.

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