Michael Landon è stato uno dei protagonisti del panorama seriale degli anni settanta e ottanta, grazie principalmente al ruolo di Charles Ingalls nella serie La casa nella prateria e, prima ancora, nel ruolo di Little Joe nella serie western Bonanza. Purtroppo l’attore ci ha lasciati prematuramente all’età di 54 anni, portato via in soli 12 mesi da un aggressivo e inoperabile cancro al pancreas

L’infanzia difficile

Figlio di padre ebreo e madre cattolica, il suo nome natale fu Eugene Maurice Orowitz. Nel corso della sua infanzia e adolescenza affrontò periodi difficili, dovuti principalmente alle prese in giro dei suoi compagni di scuola a causa delle sue origini ebree ma soprattutto alla depressione della madre, che tentò più volte il suicidio. Il piccolo Eugene era costantemente preoccupato dalle inclinazioni suicide della madre: durante una vacanza di famiglia al mare, sua madre cercò di annegarsi, ma Michael la salvò. Poco dopo il tentativo, sua madre si comportò come se non fosse successo nulla e pochi minuti dopo, Michael fu preso da conati di vomito. Disse che era stata la peggiore esperienza della sua vita. Il sovraccarico di stress dovuto ai tentativi di suicidio di sua madre causò a Landon diversi problemi, tra cui l’incontinenza urinaria a letto. 

Divenuto adolescente, Eugene rafforzò il suo carattere traendo forza dalla difficoltà subite. Decise di seguire le orme dei genitori, entrambi attori, comparendo nelle primissime trasmissioni televisive. Per dare una svolta decisiva cambiò anche il proprio nome, aprendo a caso l’elenco telefonico e scegliendo quello che gli suonava meglio: “Michael Landon”.

Il successo: Bonanza e La casa nella prateria

Intorno alla fine degli anni cinquanta fece le sue prime apparizioni televisive e cinematografiche, finché nel 1959 fu chiamato dalla NBC nel cast di una nuova serie western, la prima a colori negli USA, dal titolo Bonanza, esportata in Europa soltanto nel 1964. A soli 22 anni, gli fu affidato il ruolo di co-protagonista, per interpretare il “Piccolo” Joe, figlio minore del clan dei Cartwright. Attore di grande professionalità, gli venne successivamente affidata anche la scrittura degli episodi, e a volte anche l’affiancamento alla regia. Il suo talento gli fece acquistare sempre più stima in tutto l’ambiente dello spettacolo.

Bonanza andò avanti per 14 stagioni; nel 1974, l’anno dopo la cancellazione della serie, Landon e i suoi collaboratori decisero di produrre alcune puntate pilota per la NBC basate sui racconti pionieristici di “Little House”, un’opera autobiografica della scrittrice Laura Ingalls Wilder. Da lì nacque “La casa nella prateria”, serie che ottenne un successo straordinario in tutto il mondo. 

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Nel 1985 Landon produsse e interpretò la serie Autostop per il cielo (titolo originale Highway to Heaven), in cui recitò nel ruolo di Jonathan Smith, un angelo che aiuta la gente affinché riesca a guadagnarsi un paio di ali. Suo compagno e amico nella storia fu anche l’attore Victor French, già interprete dell’amico barbuto Isaiah Edwards in Quella casa nella prateria.

Vita privata

Landon si è sposato tre volte. La prima con una donna di 8 anni più grande di lui, Dodie Levy-Fraser, con la quale adottò due figli. La seconda con Marjorie Lynn Noe, da cui ebbe quattro bambini e infine con Cindy Clerico, una truccatrice italoamericana conosciuta sul set di La casa nella prateria, con la quale ebbe altri due figli e che gli restò vicino fino alla morte.

 La morte

Nell’aprile del 1991, Landon cominciò a soffrire di un forte mal di testa mentre si trovava in vacanza sulla neve. Il 5 aprile 1991, gli venne diagnosticata una forma particolarmente aggressiva di cancro al pancreas, nota come adenocarcinoma esocrino, che aveva iniziato a colpire i tessuti e i vasi sanguigni intorno al pancreas. Il cancro era inoperabile e terminale. Landon rese nota la notizia nel maggio 1991, quando apparve in TV al Johnny Carson Show. Sorridente e apparentemente sereno, apparve ancora sulla copertina di Life del giugno 1991, dove rilasciò l’ultima intervista. Il tumore divenne molto aggressivo e in pochi mesi ebbe il sopravvento: Michael morì il 1º luglio 1991 presso la sua villa a Malibù a 54 anni.