Dieci uomini armati hanno fatto irruzione nella casa di Miguel Bosé a Città del Messico. L’artista si trovava a casa per riprendersi dall’influenza ed era seduto a bere il tè con il figlio Tadeo quando un soggetto gli ha puntato un’arma da fuoco alla tempia. A renderlo noto è stato il conduttore televisivo messicano Gustavo Adolfo Infante, secondo il quale, il commando armato avrebbe sottratto gioielli, denaro e altri averi, ma gli otto uomini non si sarebbero impossessati dei quadri di valore che l’artista ha in casa

Nel corso dell’aggressione Bosé è stato rinchiuso in una stanza insieme alle colf e i suoi figli per più di due ore, come ha raccontato il cantante dal suo Instagram:

“Cari amici, venerdì notte un commando di 10 persone armate ha fatto irruzione nella mia casa, ci ha aggredito, ha legato i miei figli, il personale della casa e me per più di due ore”.

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Bosè ha chiesto di non lasciarsi andare alle speculazioni, soprattutto dopo che alcuni giornali avevano detto che avrebbe lasciato il Paese, dove vive dal 2018:

“Mi dispiace molto deludervi, eccomi qui e qui rimarrò ad affrontare qualsiasi cosa, nel Paese più ospitale del pianeta. Continuiamo”

Finora le autorità di Città del Messico non si sono pronunciate in merito anche se, secondo alcuni media, il cantante non avrebbe sporto denuncia per l’aggressione.