Melissa Schuman, ex cantante della girl band anni 2000 “Dream”, ha denunciato Nick Carter, il frontman dei Backstreet boys, di averle fatto violenza sessuale nel 2003, quando aveva 18 anni. Secondo la sua testimonianza, all’epoca dell’abuso era ancora vergine, e il cantante “avrebbe usato il ruolo, lo status e il potere derivanti dall’essere una celebrità per adescarla, manipolarla, sfruttarla e aggredirla sessualmente“.

Schuman aveva già raccontato la sua versione dei fatti a novembre 2017, spiegando che Carter l’avrebbe forzata a fare sesso nel suo appartamento di Santa Monica, quando lei era ancora vergine, come spiegava nel suo blog: “Era implacabile, non accettava i miei no come risposta. Era pesante, troppo pesante perché riuscissi a divincolarmi sotto di lui. Poi l’ho sentito, ha infilato qualcosa dentro di me”.

Dopo la presunta aggressione, le è stato intimato di tacere con la scusa che, se avesse sporto denuncia, la sua carriera sarebbe stata irrimediabilmente danneggiata. Dunque ha scelto di mantenere il segreto, per evitare di perdere il lavoro, fino a  febbraio 2018, quando la Schuman ha scelto di rompere il silenzio, presentando denuncia al dipartimento di polizia di Santa Monica.

Nick Carter si era detto estraneo a quanto dichiarato dalla Schuman, con la quale avrebbe avuto solo rapporti consenzienti. L’avvocatessa del cantante Liane K. Wakayama racconta a “Rolling Stone”: “Sono anni che Melissa Schuman mette in giro questa storia, ma le sue accuse erano false quando le ha avanzate la prima volta nel 2017 e lo sono ancora”.