Ospite di “Belve” su Rai2, Paola Ferrari non le ha mandate certo a dire e si è lanciata in commenti non proprio carini verso alcune donne dello spettacolo, tra cui Belen, Melissa Satta e Diletta Leotta. Naturalmente non sono mancati riferimenti alla sua vita professionale e privata. Tra questi un racconto inedito di qualche anno fa:

“Ci fu un caso che non ho mai raccontato ma che mi ha segnato. Fu quando assistetti alla denuncia da parte di un esponente della destra di Gilberto Cavallini, il capo dei Nar insieme a Mambro e Fioravanti: casualmente entrai in una stanza e a quel punto senza volere divenni il testimone oculare di un tradimento pesantissimo. Per questo Gilberto Cavallini che poi evase di prigione mi cercava. Ho avuto amicizie pericolose. Per mesi avevo paura di tornare a casa la sera”.

Non è un segreto che l’ex di Sky ci sia andata giù sempre pesante nei confronti di Diletta Leotta:

“Se non fosse per i ritocchini non sarebbe nella posizione in cui si trova. Non trovo sia il prototipo di donna che noi dobbiamo mettere su un piedistallo”.

In passato la giornalista sportiva aveva attaccato pesantemente Belen. Non ha cambiato opinione rispetto a quando l’aveva descritta furba e priva di talento. Però oggi dice:

“E’ molto brava perché pur non avendo un’eccellenza nel ballo e nel canto è stata brava a trovarsi una strada…ho poi scoperto che Belen è molto meglio di tante altre”.

Anche su Melissa Satta non ha nessuna critica da cancellare: restano tutte, anche se edulcorate:

“La funzione di Melissa è solo quella di dare sostanza a uno stereotipo dei più triti, quello della bella donna che sta lì solo per mettere in mostra le sue belle qualità. Mi riferisco solo allo specifico di certe trasmissioni dove le donne appaiono solo se bellissime”.