Oggi compie 57 anni Paolo Vallesi, cantautore italiano che ha raggiunto la sua notorietà nel 1991. Durante la sua carriera ha cantato anche in spagnolo, è uno dei pochi cantautori italiani amati in America Latina e Spagna; le sue canzoni sono state tradotte in olandese e portoghese e lanciate all’estero da artisti come Marco Borsato e Alejandro Sanz. Nel 1992 a Sanremo nella categoria “Big”, si classifica alla terza posizione con il brano La forza della vita. Il singolo ottiene un notevole successo, arrivando alla prima posizione dei singoli più venduti in Italia, e risultando a fine anno il quindicesimo disco singolo più venduto del 1992.La forza della vita supera il traguardo delle 500.000 copie vendute, vince un disco di platino, e trascina le vendite dell’album omonimo, secondo lavoro di Vallesi pubblicato anche sul mercato spagnolo con il titolo La fuerza de la vida. Il 20 marzo il cantante inizia da Milazzo un tour di 45 concerti (tra cui tre date al Teatro Smeraldo di Milano) che durerà otto mesi, portandolo in giro nei più prestigiosi teatri italiani.

In una recente intervista rilasciata a Amnil ha raccontato alcuni curiosi aneddoti sul brano in occasione dei suoi 25 anni. 

Che cosa è per te la forza della vita? 

È una cosa che ho detto tante volte e che, alla fine, è talmente vera che si spiega in due parole. Quando ho scritto “La forza della vita”, l’ho scritta per me stesso, l’ho scritta senza poter poter immaginare che potesse diventare così famosa nel corso degli anni. È una canzone che è stata tradotta in non so quante lingue ed eseguita in tanti paesi e che anche ora, dopo 25 anni, viene riproposta nel mondo, dall’Argentina alla Spagna, dalla Germania all’Australia. Quando si scrive una canzone non si ha il polso di quello che si scrive. Soltanto in seguito mi sono reso conto che questa canzone è diventata, nel corso degli anni, a volte una compagnia, a volte un sostegno per tante persone che avevano un problema vero nella vita. Mi sono così trovato nell’imbarazzo di ricevere tante testimonianze di affetto immeritate. C’è chi mi ha detto “la tua canzone mi ha aiutato in questo momento” oppure “senza la tua canzone io non so cosa avrei fatto”. Tutto questo è imbarazzante per una persona che scrive, che non pensa di meritarselo perché, quando scrive, lo fa per sè.  Si vede che conteneva una magia, un qualcosa che era dentro. Voglio pensare che in quel momento, nella scrittura, fossi ispirato da qualcosa di più grande e che questo sia arrivato a tantissime persone. E questa è la storia più importante che la musica mi ha dato. Dopo 25 anni la SIAE ha certificato che “La forza della vita” è diventata un evergreen, per cui farà parte per sempre del repertorio popolare della musica italiana. Quando ho incominciato a cantare e a scrivere – ero un ragazzino di 12 anni – sognavo di poter fare qualcosa che durasse nel tempo. Oggi posso dire che ci sono riuscito.