Il film

Piedipiatti è uscito nel 1991 sotto la regia di Carlo Vanzina, con Renato Pozzetto e Enrico Montesano. Nel film fa la sua ultima, breve apparizione il caratterista Ennio Antonelli, che interpreta un carcerato nelle scene iniziali.

La trama

Un poliziotto romano e uno milanese, Vasco e Silvio, sono sulle tracce di una banda di narcotrafficanti che fra le altre ha messo in circolazione un miliardo in banconote false a Milano. Le indagini li condurranno fino a Venezia, dove scopriranno che a capo della gang c’è un insospettabile benefattore.

Il ricordo di Montesano

Anni fa su Facebook, Enrico Montesano stesso pubblicò un post ricco di ricordi ed aneddoti legati al film di Vanzina. Vi riportiamo le sue parole qui sotto:

L’aperitivo

Vi racconterò alcuni aneddoti legati alle riprese del film: molti riguardano l’esperienza di girare a Venezia e faranno contenti i veneziani o i veneti che leggeranno! Il ricordo più spassoso è sicuramente legato al lunghissimo aperitivo consumato da me e Renato all’ Harry’s bar da Cipriani a Piazza San Marco, che fra un bicchiere di vino e l’altro – in Veneto la cosiddetta “ombra”- barzellette e imitazioni delle “romantiche donne inglesi” turiste di passaggio, si protrasse fino a mezzanotte! Il giorno dopo dovevamo girare la scena in cui fingendoci ufficiali della capitaneria di porto intercettavamo la nave dal sospetto carico di droga, ci trovavamo dunque su una piattaforma a largo poco distanti da San Marco e avendo la sera prima bevuto troppo rispetto alle nostre abitudini, fummo colpiti da un fastidioso mal di mare che ci costrinse a sospendere le riprese per mangiare qualcosa (Renato ordinò una baguette per mangiarne la mollica!).”

Piedipiatti, Vanzina: “Il finale non funziona perché non trovammo un’idea originale. La copertina col gestaccio fu un’invenzione di Pozzetto”

Le moto d’acqua

L’esperienza più entusiasmante è stata quella di poter girare Venezia con la moto d’acqua, che utilizzammo nell’ultima scena del film, ci diedero il permesso di utilizzarla anche al di fuori delle riprese, così che girai i numerosi canali addentrandomi a piedi anche nelle calli più nascoste. Un giorno durante il mio girovagare, mi fermai in un’ enoteca a degustare vino e a mangiare formaggi (ai tempi ancora li mangiavo!) per la disperazione della produzione e del regista Carlo Vanzina che mi cercarono a lungo non sapendo dove mi potessi trovare (all’epoca non c’erano ancora i cellulari!). Ho apprezzato al meglio Venezia nelle ore notturne, approfittando della quiete e dell’assenza dei turisti; proprio durante una notte fui fermato da un veneziano molto vivace (anche grazie a qualche bicchiere di troppo) che mi riconobbe e mi intrattenne a chiacchierare, mi è rimasto impresso che si mangiò un uovo con tutta la coccia – chissà che non avesse preso ispirazione dalla scena “dell’uovo alla coccia” del Conte Tacchia- !

Renato Pozzetto

“Per quanto riguarda Renato Pozzetto i nostri rapporti sono sempre stati ottimi, le nostre comicità così distanti l’una dall’altra funzionavano bene insieme, non si scontravano anzi si compensavano! Ci proposero infatti di realizzare in coppia una serie televisiva dove interpretassimo i due poliziotti antitetici sulla scia di quelli del film! Per concludere l’idea della locandina è stata mia, frutto dell’improvvisazione durante le pose fotografiche!”