L’argomento censure è sempre molto vivo. Dopo l’esibizione di Fedez al concertone del 1 maggio anche Piero Pelù, presente anche lui, ha voluto ricordare dalle pagine del Corriere.it un momento della sua carriera in cui fu censurato. 

Come andò invece nel 1993 col suo profilattico messo su un microfono?

«Fu assolutamente estemporaneo in quel caso, avevo due preservativi in tasca che avevo preso in Belgio durante la tourneé. E decisi che avrei aspettato il momento buono per dire la mia contro la Chiesa che ne sconsigliava l’uso nei tempi in cui l’Aids mieteva milioni di vittime. E il momento buono venne nel collegamento con Vincenzo Mollica»

E poi quell’intervento sul palco contro Wojtyla: «Papa te non sai una s… di sesso e dintorni».

«Ero infuriato perché aveva detto che alcune suore violentate in Congo non avevano diritto di abortire, come se fossero degli oggetti. Ma anche quelle frasi le pensai lì per lì»

Che cosa successe poi?

« Sul breve ricordo poco, in realtà. Allora Internet non c’era, noi partimmo per il Marocco il giorno dopo per girare dei video e tutto mi arrivò sfumato laggiù. So che Celentano se la prese con me (anche se poi ci saremmo chiariti) e che scoppiò un bel putiferio. Di sicuro so quel che successe sul lungo…»

Ovvero?

«Fummo banditi per quattro anni, ostracizzati letteralmente e mai più invitati. E di fatto quando tornammo, nel 1997, sfumarono il nostro intervento ancora prima che ci esibissimo e ho sempre pensato fosse stata una sorta di censura preventiva. E dovetti così aspettare, da solista, il 2001»