“È adrenalina pura al 100%. C’è gente che sniffa cocaina, ci sono altri che se la sparano in vena. A noi invece basta fare un salto”

Questa e tante altre frasi “filosofiche” sono uno dei marchi di fabbrica di Point Break, il film del 1991 diretto da Kathryn Bigelow che ci ha fatto innamorare (ancora di più) di Patrick Swayze e Keanu Reeves.

Point Break, trama

Gli Stati Uniti sono sconvolti da una serie di rapine commesse da individui mascherati da ex presidenti americani – Carter, Reagan, Nixon e Johnson – e le indagini delle forze dell’ordine brancolano nel buio. L’FBI, su intuizione di un agente, ritiene che dietro i colpi vi sia una banda di surfisti e decide di mandare la giovane recluta Johnny Utah (Reeves) a indagare nell’ambiente. Il ragazzo fa la conoscenza del carismatico Bodhi (Swayze), che si scopre essere il leader della banda, e con il proseguire delle rapine tra il poliziotto sotto copertura e il criminale si crea un solido legame che rischia di compromettere la missione…

Le parole di Keanu Reeves

Nel 2009, Keanu rilasciò un’intervista a Entertainment Weekly nella quale parlava del suo collega Patrick Swayze.

Era una bella persona, un artista“, ha raccontato. “Patrick voleva solo vivere la vita. Ha voluto cogliere l’opportunità del film e questo gli ha dato un senso….Ha vissuto la vita al massimo”.

E ha aggiunto sulle scene girate in volo: “Nel film c’erano molte sequenze di paracadutismo e durante le riprese è emerso che Patrick era solito saltare senza problemi dagli aerei. Credo che abbia fatto più di 30 salti nel corso delle riprese. La produzione lo dovette fermare, lui li ascoltò finché non arrivammo alle Hawaii”.

Effettivamente Patrick Swayze amava molto il paracadutismo. L’attore, contro il parere dei produttori che lo invitavano a riflettere sul fatto che era sprovvisto di assicurazione per i lanci, realizzò personalmente tutte le scene senza controfigure. 

 

Point Break, il cast oggi