Demetrius Smith, ex tour manager di R. Kelly, al fianco del cantante di R&B per un decennio tra gli anni ’80 e ’90, ha confessato in un’aula di tribunale di aver corrotto un funzionario pubblico negli anni ’90 per ottenere documenti falsi che attestassero la maggiore età della cantante Aaliyah in modo che questa, all’epoca minorenne, potesse sposare la star.

L’uomo, che non voleva testimoniare nel processo che vede imputato la star dell’R’n’B per abusi e violenze sessuali, ha affermato di aver pagato 500 dollari a un impiegato governativo, per ottenere una falsa carta d’identità per la giovane che ai tempi delle nozze aveva 15 anni mentre il cantante 27. All’epoca Aaliyah era una promessa dell’R’n’B mondiale a cui Kelly stava producendo l’album d’esordio “Age Ain’t Nothing But A Number” del 1994 e che pochi anni dopo sarebbe morta a seguito di un incidente aereo a 22 anni.

Si aggrava, dunque, la posizione del cantante, autore di hit come “I believe I can fly”, che da anni si sta difendendo da diverse donne che lo accusano di aver subito abusi sessuali e psicologici. Nei giorni scorsi, in un’udienza, una delle vittime, ha dichiarato: “Ho dovuto accettare alcune regole ogni volta che visitavo casa sua, dovevo chiamarlo papà e dovevo chiedere il permesso anche per andare in bagno. Quando non ubbidì mi ha schiaffeggiato e soffocato fino a farmi svenire. Ricordo che mi ha appena messo una mano intorno al collo e sono crollata sul suo pavimento. In quel momento mi ha sputato in faccia e mi ha detto di abbassare la testa per la vergogna, prima di costringermi a praticargli sesso orale”.

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