L’attore Raoul Bova, nel corso di un’intervista a “I Lunatici” di Rai Radio2, ha parlato di sé, confessando di passare spesso notti insonni

“A volte penso, a volte scrivo, a volte mangio e svuoto il frigorifero, una cosa bellissima, perché la notte poi ti genera il mangiare vorace, l’istinto. In linea di massima cerco poi di tornare a dormire una volta mangiato e proseguire fino alle sei, le sette del mattino”.

L’attore prosegue, ricordando gli inizi della sua carriera e le preoccupazioni della famiglia:

“Inizialmente era una cosa futile, non concreta, ai miei tempi era importante il pezzo di carta, il posto fisso, il diploma, l’università, andare in giro con un titolo di studio ti dava importanza. Invece l’attore era l’emblema dell’instabilità, ci sono carriere che iniziano e finiscono con un film solo. Mia mamma mi chiese di continuare a studiare. Facevo l’attore come hobby. Facevo il mio Isef e il cinema come secondo lavoro”.

E poi continua, affrontando il tema della bellezza, una delle doti che gli è sempre stata riconosciuta: 

“Se mi dà fastidio che molti dicano che sono bello? All’inizio può darti fastidio, perché magari è preponderante più quella cosa lì. Mi capita con alcuni amici colleghi, cantanti, che sono bravi a cantare dappertutto e li fanno cantare ovunque. La bellezza era la cosa più preponderante rispetto a quella che poteva essere la bravura. Comunque non dà fastidio, ma fa piacere quando apprezzano anche la diversità dei ruoli che affronti nel corso degli anni”.