Ospite di “Storie di donne al bivio”, Rita Rusic racconta il ritrovato rapporto con il suo ex marito Vittorio Cecchi Gori:

“Ci sentiamo tutte le sere prima di dormire e ci chiediamo come va. Alla fine passi sopra a tutto, ci si saluta e via. Lui è solo, figlio unico, verso mezza notte mi chiama e sa che tanto gli rispondo che vado a letto tardi. Sono sicuramente un punto di riferimento per lui. Non voglio dire che si fidi ma sa che con me può esserci una risoluzione”.

La Rusic torna anche agli anni in cui ha scoperto, con la casa di produzione del marito, vari talenti, come Leonardo Pieraccioni, del quale racconta:

“Sono stati anni meravigliosi, seguivo tutto con grande interesse. Avevo visto Leonardo nella chiusura della campagna elettorale di Vittorio a Firenze. C’erano Panariello, Conti. Ho capito quella sera stessa che la gente era felice di vederlo e ho subito capito fosse forte. Il copione che mi diede rimase sulla scrivania per 7 mesi, dopo aver letto i Laureati lo chiamai subito. Arrivò tutto sudato, pieno di foglie, aveva attraversato mezzo Monte Mario. Io gli proposi subito un contratto per tre film e lui rimase talmente colpito che chiamò Veronesi dicendogli “mi ha proposto tre film, ma speriamo se ne faccia almeno uno!”

Infine, Rita Rusic svela quali sono per lei le caratteristiche che l’hanno portata a scoprire tali talenti:

“Secondo me ci deve essere una capacità di comprensione, un istinto sicuramente, ma ci vuole soprattutto molta fortuna, ossia piacerti quello che piace alla gente e questo non si impara ed è molto più semplice. Quello che mi ha aiutato di più è la caparbietà, il volere a tutti i costi, il dedicarsi, non stancarsi mai, andare avanti e portare avanti le proprie decisioni senza abbattersi”.