Sono passati esattamente 10 giorni da quando Sinead O’Connor ha dato il triste annuncio via social della morte del figlio Shane, impiccatosi a soli 17 anni. Il ragazzo, scomparso e poi ritrovato senza vita, soffriva di alcune psicosi e stava affrontando delle cure presso il CAMHS – Child and Adolescent Mental Health Services. I funerali del giovane Shane hanno avuto luogo, in forma molto privata, il 15 gennaio: la cantante ha fatto sapere, attraverso un post su Twitter, di aver accontentato le ultime richieste del ragazzo:

“Abbiamo appena detto addio al nostro bellissimo angelo Shane, con una cerimonia Indù molto bella. Shane l’avrebbe adorata. Ripeteva sempre il mantra ‘Om. Shanti’. Ho messo qualche pacchetto di sigarette nella bara per lui, in caso non ce ne fossero in paradiso. Avrebbe amato tutto ciò. Om. Shanti”

Il diciassettenne, prima di togliersi la vita, ha lasciato degli appunti in cui descriveva anche la cerimonia funebre che avrebbe voluto in quanto seguace della religione induista. Neanche questo è bastato a fare intervenire chi di dovere:

“Shane è stato portato al CAMHS – Child and Adolescent Mental Health Services, dopo essere scomparso lasciando biglietti che parlavano dell’intenzione di suicidarsi e che includevano anche un piano dettagliato per il suo funerale. Lo hanno dimesso, sostenendo che non avesse la reale intenzione di farlo. Quando l’adulta che era con lui ha sollevato delle obiezioni, le è stato detto: ‘Pianificare un funerale non è diverso dal pianificare un matrimonio'”.