Ci sono alcuni film che ti rimangono impressi nella memoria per il loro fascino e anche per la loro durezza che magari in età adolescenziale non hai avuto modo di cogliere a pieno. Ecco uno di questi è proprio SLEEPERS. Ho avuto modo di rivederlo di recente e di capirlo finalmente. Diciamo che a 13 anni difficilmente puoi comprendere dei temi come la vendetta e gli abusi sessuali ma adesso invece il quadro è più chiaro.

Realizzato con un budget di 44 milioni di dollari, il film incassò in patria 53 milioni e 112 milioni nel resto del mondo, per un totale di circa 165 milioni di dollari. Le riprese si sono svolte tra il 29 agosto e il 30 novembre 1995 interamente a New York, mentre le scene del riformatorio Wilkinson sono state filmate .Il film uscì in anteprima al Festival di Venezia il 28 agosto 1996, mentre negli Usa il 18 ottobre 1996.

Sleepers è la storia semi-autobiografica di Lorenzo Carcaterra (soprannominato “Shakes”), Michael Sullivan (interpretato da Brad Pitt), John Reilly (Ron Eldard) e Tommy Cohen Marcano: quattro amici che risiedono ad Hell’s Kitchen, un quartiere malfamato di New York. I quattro sono inglobati in una realtà sociale difficile e malavitosa e traggono forza unicamente dalla loro amicizia. Dopo un incidente, i giovani vengono condannati a una pena di 18 mesi e rinchiusi nel riformatorio maschile di Wilkinson  vengono presi di mira da quattro sorveglianti e sottoposti, per l’intera durata della loro detenzione, a violenze ed abusi sessuali. Una volta usciti dal riformatorio, giurano di non rivelare mai a nessuno quanto accaduto e giurano a loro stessi di vendicarsi. 

Ecco il tema principale, LA VENDETTA, quel fuoco che hai dentro quando qualcuno minaccia te stesso e ti violenta a parole o con i fatti. La gravità e il senso di rivalsa diventano più grande ovviamente se il rapporto di fiducia con la persona che ti ferisce è un rapporto stretto ma non è questo il caso. Tutti abbiamo letto il CONTE DI MONTECRISTO e tutti sappiamo cosa vuol dire quel fuoco interiore, ma si sa LA VENDETTA è un piatto che va servito freddo. Come diceva anche all’inizio di LA RIVINCITA DI NATALE

 

È lecito non vendicarsiNon vendicarsi avvelena l’animo almeno quanto vendicarsi, se non di più”

Questo è quello che i ragazzi preparano per lunghi anni, la resa dei conti finali. Quattordici anni dopo infatti , nel 1981, John e Tommy, nel frattempo divenuti dei boss e tossicodipendenti, incontrano per caso una delle guardie in una tavola calda e la uccidono, perchè il loro sogno era sempre stato quello ( VEDERTI CREPARE ). In attesa di giudizio gli due amici, l’avvocato Michael  e il giornalista Shakes, studiano un piano per scagionarli e incastrare le altre guardie, con l’aiuto di padre Bobby (Robert De Niro) e dell’avvocato alcolista Snyder(Dustin Hoffman).

 

Cosa unisce di più se non l’amicizia in questo caso? Ecco il punto di forza del film, il collante tra i quattro protagonisti, ciò che li spinge ad agire pur sapendo che la loro vita, una volta terminata la storia, non avrà più senso, in quanto finita in quel riformatorio. E’paterno Robert De Niro nel ruolo di padre Bobby, è enigmatico invece Vittorio Gassman in una delle sue ultima apparizioni, nel ruolo del boss gentiluomo KING BENNY. 

Ci sono delle scene che mi hanno toccato profondamente, in primis quelle sugli abusi che a 14 anni era difficile capire, poi gli sguardi di De Niro durante il processo in cui sta mentendo davanti a Dio per aiutare i ragazzi, oppure i colloqui di Gassman e Patrick su una panchina di New York dove il boss quasi si dispiace per non aver potuto fare nulla per i suoi protetti durante la detenzione. Poi la scena finale è unica, la famiglia si riunisce, i ragazzi sono di nuovo insieme per l’ultima serata, per la loro vittoria che sarà anche la loro sconfitta davanti al destino.

Cosa ci insegna questo film? Che ci sono alcuni valori come l’amicizia, e la citazione iniziale del film è qualcosa di eccezionale ( questa è la storia di un’amicizia che va oltre i legami di sangue ), che sono molto forti e se coltivati non si perderanno mai, la forza data da un rapporto come i quello dei quattro ragazzi, è l’unica cosa che li ha mantenuti in vita. Tutto ciò che fai a qualcuno prima o poi ti verrà ridato, che sia una punizione o divina, il film ci insegna che la vendetta è un sentimento nobile…chissà…