Ieri sono andate in onda le prime due puntate della serie su Francesco Totti, Speravo de Morì Prima. 

La media dei primi due episodi è stata di più di 472mila spettatori (col secondo che è stato visto da più di 444mila spettatori medi), con una permanenza al 62%nettamente superiore a tutte le serie Original dal 2020 a oggi. Sui social, ieri sera sia #Totti che #Spalletti sono entrati per tutta la serata nella classifica dei trending topic di Twitter.

Una dramedy in sei episodi targata Sky Original e tratta da “Un capitano” di Francesco Totti e Paolo Condò, edito da Rizzoli Libri S.p.A. Grazie a extra, il programma fedeltà di Sky, per i clienti Sky da più di 3 anni i primi episodi della serie saranno disponibili in anteprima on demand nella sezione extra. Diretta da Luca Ribuoli, la serie vede Pietro Castellitto nei panni del leggendario numero 10 e si concentra sull’ultimo anno e mezzo di carriera dell’ex capitano della Roma, sulla fine del suo lungo ed entusiasmante percorso con la maglia giallorossa – rimasta sempre la stessa per 27 anni: dal ritorno di Luciano Spalletti sulla panchina della Roma fino al più struggente addio al pallone della storia del calcio.

Tra presente e passato, Speravo de morì prima – La serie su Francesco Totti unirà l’epica sportiva da vero fuoriclasse del calcio italiano e mondiale, raccontato anche attraverso le immagini d’archivio dei momenti più esaltanti della sua carriera, e la vita privata di un uomo coraggioso e semplice, autoironico e romanissimo, legato da sempre alla sua città e al calcio.

Nel cast troviamo: Pietro Castellitto è Francesco Totti, Greta Scarano è Ilary Blasi, Gian Marco Tognazzi è Luciano Spalletti, Monica Guerritore è la madre di Totti, Fiorella; Giorgio Colangeli è Enzo, il padre di Totti; Primo Reggiani è Giancarlo Pantano, amico storico del Capitano, Alessandro Bardani è Angelo Marrozzini, suo cugino. Gabriel Montesi e Marco Rossetti interpretano rispettivamente Antonio Cassano e Daniele De Rossi, Massimo De Santis è Vito Scala, Eugenia Costantini e Federico Tocci vestono i panni dei genitori di Totti da giovani. La serie è scritta da Stefano Bises, Michele Astori e Maurizio Careddu. Fremantle è il distributore internazionale.

ECCO LA SINOSSI

L’ultimo anno e mezzo di carriera di Francesco Totti. Tra presente e passato, pubblico e privato, “Speravo de morì prima” ripercorre serissimamente, ma col tono della commedia, i diciotto mesi che vanno dal ritorno di Luciano Spalletti sulla panchina della Roma al più struggente addio al pallone della storia del calcio. Un anno e mezzo di guerra contro due avversari che non fanno sconti neppure a Francesco Totti: il tempo e l’allenatore. Una guerra che divide una città e la comunità calcistica. Una guerra combattuta con passione e tormento da un calciatore che non vuole e soprattutto non riesce a mettere la parola fine a una carriera da sogno, tutta vissuta indossando sempre e solo una maglia

LA CONFERENZA STAMPA

Durante la conferenza stampa di presentazione che si è tenuta allo stadio Olimpico sotto la curva sud, ecco quello che hanno detto gli attori:

PIETRO CASTELLITTO (TOTTI)

“Sono cresciuto col poster di Totti in camera, ero piccolo e lo guardavo mentre diventava uomo. Durante le riprese ho ritrovato un diario che ho scritto a nove anni, con un lungo capitolo dedicato proprio a Totti”, leggendone uno stralcio molto divertente, “Il calcio non è calcio, se Totti non c’è”.  “Il mio è stato un Totti molto ironico, come l’ho conosciuto da bambino, e nella preparazione del personaggio ho cercato di amplificare i ricordi diretti che avevo di lui, invece che aggiungerne di nuovi”.

GIANMARCO TOGNAZZI (SPALLETTI)

“Ho individuato un filo conduttore che è quello del disagio: il disagio di Spalletti, il disagio di Totti, il disagio della società, il disagio di dover riprendere un filo interrotto anni prima, con tutti i malintesi e i non-detti della situazione. Ma non ritengo che Spalletti sia il cattivo: si tratta di rapporti inter-personali complessi, che sono la vera forza di questa serie”.

GRETA SCARANO (BLASI)

“Interpreto una donna che chiede a suo marito di abbandonare il mondo in cui è appartenuto fino a 40 anni, una cosa che trovo di una portata drammatica eccezionale”