Il film

Uscito nel 1976 il film è diretto da Martin Scorsese, scritto da Paul Schrader e interpretato da Robert De Niro. Ambientato dopo la guerra del Vietnam a New York, tratta di un giustiziere con elementi neo-noir e da giallo psicologico. È ritenuto dalla critica e dal pubblico come uno dei capolavori del regista e del cinema contemporaneo.

La trama

Il protagonista della vicenda è il ventiseienne Travis Bickle (Robert De Niro) che, a seguito delle atrocità vissute durante la guerra del Vietnam, vive in uno stato di profonda alienazione nella grande metropoli di New York, acuito da croniche crisi d’insonnia.
Travis fa il tassista notturno, trascorre le sue giornate sfogando il suo malessere su un diario e l’unico svago che riesce a concedersi consiste nell’assistere alle proiezioni di film a luci rosse.
Incapace di riadattarsi al contesto sociale e di abbandonare la sua routine, Travis trova speranza nel sentimento che nutre per Betsy (Cybill Shepherd), impiegata dello staff elettorale del senatore Palantine (Leonard Harris). Nonostante Betsy sia affascinata dal ragazzo, il primo appuntamento in un cinema a luci rosse la convince a non continuare a frequentarlo.
I gravi disturbi nevrotici del tassista, intanto, esasperati dalla contemplazione del degrado sociale che lo circonda, lo spingono ad identificare sé stesso come un giustiziere. Quando Travis salva la minorenne prostituta Iris (Jodie Foster) dal suo protettore Matthew ‘Sport’ (Hervey Keitel), il ragazzo è convinto di aver trovato la sua vocazione. Iris, tuttavia, torna sui suoi passi e si ricongiunge a Sport, scatenando la psicosi del tassista.

La scena cult

Per la famosa scena davanti lo specchio di Travis, il regista Martin Scorsese si è ispirato alla scena in cui Marlon Brando parla allo specchio in Riflessi in un occhio d’oro.

Mentre per il famoso “You talkin’ to me?” Robert De Niro si è ispirato all’insegnante di recitazione Stella Adler, che chiese come esercizio di dare diverse interpretazioni della stessa frase. La leggendaria insegnante di recitazione restò sorpresa di vedere uno dei suoi studenti usare quella frase come un mantra psicotico.

Robert De Niro ha però in seguito ritrattato dichiarando che l’ispirazione gli è venuta dal modo in cui Bruce Springsteen si rivolgeva al proprio pubblico durante i concerti dei mid 70’s.