In una nuova intervista al Corriere della sera Terence Hill, all’anagrafe Mario Girotti, veneziano trapiantato a Roma, classe 1939, ha raccontato che in estate inizierà a girare in Abruzzo «Trinità, la suora e la Pistola» ispirato a una storia vera in cui introduce anche un personaggio storico, Billy The Kid (la Pistola). Quella di Terence Hill, per quanto possa sembrare una scelta temeraria, rientra curiosamente in un filone che da qualche anno va per la maggiore tra molte star del cinema: ritornare a interpretare a un’età matura (anche molto avanzata) ruoli iconici interpretati in gioventù. Un’intervista quella rilasciata in cui l’attore ripercorre la sua carriera il rapporto con il grande Sergio Leone padre dello spaghetti-western e che al cinema ha regalato capolavori inarrivabili e di quello strettissimo con l’amico Bud Spencer.

Con Bud avevamo un rapporto perfetto, mai litigato. Era tutta forza, tutto istinto. E quella forza la trasmetteva a tutti dal grande schermo. Anche se eravamo molto diversi. Per dire: io, un po’ “tedesco” mi portavo una coach per parlare in inglese americano. Lui mi diceva che non ci pensava proprio. Si limitava a muovere la bocca in un certo modo così sembrava che stesse parlando inglese. In un film in Sudamerica – nella foresta, un caldo bestiale – fece arrivare un piccolo van con due lettini dove mangiavamo riparati dal caldo e poi dormivamo insieme al pomeriggio. Che pranzi! Mandava la sua assistente Ida a prendere qualsiasi cosa. Dopo pranzo regolarmente arrivavamo in ritardo sul set. Il produttore veniva a cercarci ma aveva una discreta paura di lui. Che gli diceva “piano, piano, arriviamo”. E io che ero abituato a essere sempre in anticipo…

Parlando del nuovo film ha poi detto:

Il Western ancora può insegnare, penso di sì, ci sono valori in grado di attrarre i giovani. Oltre alla libertà assoluta c’è l’onestà, il senso del dovere e il rispetto per l’altro, per il nemico. Sono alla base di ogni uomo forte, vero, sincero e schietto. Non so dire se di questi valori ci sia bisogno nella società attuale, ma so che la società è tutt’altro che questo ormai...”