Sinossi

Esce il 7 febbraio il nuovo lungometraggio di Clint Eastwood, il film drammatico “Il Corriere – The Mule“. Oltre alla regia, il veterano attore tornerà nuovamente davanti alla macchina da presa, al fianco dei suoi colleghi Bradley Cooper, Laurence Fishburne, Michael Peña, Dianne Wiest ed Andy Garcia, assieme ad Alison Eastwood, Taissa Farmiga, Ignacio Serricchio, Loren Dean ed Eugene Cordero.

Eastwood interpreta Earl Stone, un uomo di 80 anni che si ritrova al verde, da solo, e di fronte al fallimento della sua società, quando gli viene offerto un lavoro che richiede semplicemente la guida di un’auto. Cosa facile, ma, a sua insaputa Earl è appena diventato un corriere della droga per un cartello messicano. Svolge bene il suo nuovo lavoro, talmente bene che il suo carico aumenta esponenzialmente, e gli viene assegnato un responsabile. Ma questo non è l’unico a tenere d’occhio Earl: il misterioso nuovo ‘corriere’ della droga è finito anche nel mirino dell’agente della DEA, Colin Bates. Anche se i suoi problemi finanziari appartengono ormai al passato, i suoi errori invece cominciano ad affiorare incidendo pesantemente sulla sua vita; non si sa se Earl avrà il tempo di rimediare a quei torti prima che le forze dell’ordine, o gli esecutori del cartello, lo prendano.

Con “Il Corriere – The Mule” il premio Oscar® Eastwood torna sia dietro che davanti alla telecamera, dai tempi del film acclamato dalla critica “Gran Torino”, nel 2009.

Cooper, che interpreta il ruolo di Bates, ha ricevuto le sue più recenti candidature all’Oscar® proprio per il suo lavoro con Eastwood, per aver recitato e prodotto “American Sniper”; a breve apparirà nel suo film d’esordio alla regia, “A star is born”. Il nominato all’Oscar® Fishburne (“Tina – What’s Love Got To Do With It”, “Black-ish” in TV) interpreta un agente speciale della DEA; Peña (“Ant-Man and the Wasp”, “Narcos” per Netflix) interpreta un suo collega; il premio Oscar® Wiest (“Pallottole su Broadway”, “Hannah e le sue sorelle”, “Life in Pieces” in TV) interpreta l’ex moglie di Earl; il candidato all’Oscar® Garcia (“Il Padrino: Parte III”) interpreta un boss del cartello; Alison Eastwood (“Rails & Ties – Rotaie e legami”) è la figlia di Earl; Farmiga (“The Nun – la vocazione del male”) invece è la nipote di Earl; Serricchio (“Lost in Space” di Netflix; “Un testimone in affitto”) interpreta il supervisore di Earl del cartello; Dean (“Space Cowboys”) interpreta un altro agente; Cordero (“Kong: Skull Island”) interpreta un membro del cartello.

La squadra di Eastwood che ha lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia Yves Bélanger (“Brooklyn”, “Dallas Buyers Club”) e lo scenografo Kevin Ishioka (“Ore 15:17 – Attacco al treno”), insieme alla sua costumista di lunga data Deborah Hopper ed al montatore premio Oscar® Joel Cox (“Gli spietati”), che nel corso degli anni ha lavorato con Eastwood su numerosi progetti.

Recensione

Per essere, forse, l’ultimo film di Clint Eastwood, non poteva esserci una conclusione migliore. Il re è tornato, anzi non se ne è mai andato, accompagnato in questo film da un Bradley Cooper sempre più in stato di grazia e un Michael Pena sempre più a suo agio nei ruoli polizieschi. La trama trae spunto da una storia vera, un signore anziano che diventa in età avanzata un corriere della droga per i narcos e fa di tutto per guadagnare, anche allontanarsi dalla sua famiglia per molto tempo sancendo la fine di ogni rapporto con essa. 

La storia presenta una notevole scioltezza e molti riferimenti o battute più verso il vero Clint Eastwood che verso il personaggio originario. Ciò che ci rende più perplessi è la perfezione della regia di un uomo di quasi 90 anni per tutta l’intera durata della pellicola. 

Nessun colpo di scena crepuscolare questa volta per Eastwood, ma solo una regia molto solida e tradizionale. Un montaggio interno alle singole sequenze che fa scorrere in maniera molto fluida un film di quasi due ore. Poi certo le vicende di Earl e quelli dei poliziotti che lo inseguono scorrono parallele ma non hanno mantengono la stessa forza e lo stesso significato. 

Il tutto condito da tante battute sull’età del personaggio, sulla famiglia ritrovata e sulla ricerca di se stesso anche in procinto di andarsene.

Grazie Clint