Il film

The Wolf of Wall Street, diretto da Martin Scorsese ed uscito nel 2013, racconta la storia di Jordan Belfort, che negli anni Novanta si inventò il modo di fare un sacco di soldi grazie alla vendita delle “penny stocks”, azioni di poco valore di piccole società, con sistemi fraudolenti. Il film, che ha come protagonista Leonardo DiCaprio, è stato candidato a cinque premi Oscar e ha ricevuto critiche molto positive.

La trama

Nel 1987 Belfort (Leonardo Di Caprio) è un apprendista broker a Wall Street. Qui, sotto la guida di Mark Hanna (Matthew McConaughey), Jordan impara a vivere all’insegna dell’abuso di droghe e sesso. Tuttavia, il crollo improvviso della borsa gli costa il licenziamento.
Sarà la moglie Teresa (Cristin Milioti) a convincerlo ad accettare il lavoro in un call-center di penny-stocks. Così, Jordan torna alla ribalta e si mette in affari con il vicino di casa Donnie Azoff (Jonah Hill), fondando la Stratton Oakmont.
Contrariamente alla facciata pubblica, la società si regge sulle truffe e su un manipolo di piccoli spacciatori di quartiere. Ben presto gli affari crescono a dismisura e la rivista Forbes affibbia a Jordan l’appellativo ‘The Wolf of Wall Street’. Intanto, la vita privata del broker è in totale declino…

Il vero lupo

Ve lo diciamo subito: il film è molto fedele al romanzo autobiografico di Belfort, e se diamo per autentico tutto quello che racconta allora sì, il film è di conseguenza molto fedele alla storia vera.

Nel 1989 infatti fonda la società di brokeraggio Stratton Oakmont, che vende telefonicamente penny stock, azioni di piccole società dalle dubbie prospettive di crescita. Riuscendo, con un innato senso dell’oratoria, a convincere le persone ad investire sulle penny stock nonostante l’altissimo rischio, Belfort diviene ricco, guadagnando quasi 1 milione di dollari alla settimana. Durante i suoi anni da broker, si delizia con uno stile di vita fatto di sesso estremo, droghe, alcol, feste e mania per i soldi. Tutto ciò lo porta a una grave tossicodipendenza. La Stratton Oakmont arriva a impiegare fino a 1.000 agenti di borsa e a fatturare oltre un miliardo di dollari.

«E’ un gangster moderno», sostiene Joey McFarland della Red Granite Pictures, che ha affiancato Scorsese, DiCaprio, Riza Aziz ed Emma Kaskoff nella squadra di produttori. «Non è come i gangster violenti che abbiamo visto in altri film, ma uno che trova il modo di manipolare il sistema di Wall Street, soddisfare la sua avidità e approfittarsi delle persone. Quei bravi ragazzi era la storia di una gang di quartiere, ma lo è anche questa, solo che il quartiere è quello di Wall Street. E le persone che vengono sfruttate non sono dei negozianti locali, ma milioni di tipi normali, nella privacy delle loro case». Questo, sostiene McFarland, rendeva Martin Scorsese, i cui film coraggiosi e intensi hanno fatto la storia del cinema, il regista perfetto per questo materiale.

Ecco qui sotto dei filmati d’archivio che mostrano il vero Jordan negli anni ’80, in quelle feste (ma senza lancio dei nani).

 

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Oggi

Oggi il vero Jordan Belfort è uno stimato consulente e conferenziere. La sua nuova vita si muove tra e-commerce, digitale e marketing online. L’ex Lupo oggi propone corsi motivazionali e di marketing focalizzati sul digitale. Per partecipare ad un seminario di Jordan Belfort oggi possono essere necessari anche 5000 dollari.