Il film

007 – Zona pericolo (The Living Daylights) è uscito nel 1987 sotto la direzione di John Glen. È la quindicesima pellicola della saga di James Bond. A impersonare l’agente segreto è per la prima volta Timothy Dalton, il quale rende il personaggio più duro e pertanto più vicino all’idea del Bond fleminghiano.

La trama

Bond prende parte, assieme ad alcuni suoi colleghi, a un’operazione del ministero della difesa britannica a Gibilterra: quella che sulla carta doveva essere una semplice esercitazione si rivela invece una trappola, ordita da ignoti per colpire gli uomini di M, dove muoiono due agenti.

Successivamente l’agente segreto viene inviato in missione a Bratislava, per organizzare la diserzione in Occidente del generale sovietico Georgi Koskov. Una donna cecchino tenta di ucciderlo; 007 dovrebbe freddarla, ma la risparmia sparando sulla sua arma. La spia porta quindi a termine il compito facendo fuggire il militare prima in Austria e poi in Gran Bretagna attraverso un gasdotto, eludendo le frontiere. Durante un primo interrogatorio in una casa sicura dell’MI6, Koskov rivela diverse informazioni ma successivamente viene rapito da Necros, un sicario al soldo di Koskov. Indagando sull’accaduto, Bond scopre la vera identità del cecchino di Bratislava: è la violoncellista Kara Milovy, amante dello stesso Koskov, utilizzata da quest’ultimo per rendere più credibile la sua fuga.

Koskov si rivela un traditore della patria in combutta con il trafficante d’armi statunitense Brad Whitaker, in una grande operazione di armi, diamanti e droga, al fine di assumere il controllo del servizio segreto sovietico spodestandone il direttore, il generale Leonid Puškin…

Timothy Dalton

Dopo l’abbandono definitivo di Roger Moore, Dalton ha interpretato Bond per due volte: 007 – Zona pericolo (1987) e 007 – Vendetta privata (1989). Ma perché non continuò la saga lasciando il posto a Pierce Brosnan?
La sua esperienza come James Bond fu breve e sottovalutata da pubblico e critica. Timothy Dalton avrebbe dovuto interpretare Bond in un terzo film che fu scartato e riscritto in quello che fu ufficialmente Goldeneye. Definito da più parti un manichino antipatico, Dalton è stato rivalutato solo in anni recenti, dopo che l’era di Daniel Craig ha fatto vedere il tono duro e serioso del personaggio nei romanzi originali di Ian Fleming. E ai due film in sé non toccò sorte migliore: Zona Pericolo venne liquidato come banale, e Vendetta Privata come troppo violento e lontano dai canoni della saga.
Si diceva che avesse lasciato il franchise perché non gli piaceva. In realtà c’è stato un problema legale tra Eon Productions ed MGM che ha rescisso il suo contratto a favore di Pierce Brosnan qualche anno, anche per andare incontro ai fan che volevano un altro attore.

A distanza di tanti anni ora possiamo dire che il suo Bond cupo era un po’ troppo in anticipo con i tempi, forse proprio per questo venne rivalutato solo in tempi recenti. Intanto ricordiamo che dopo Bond, lo stesso ruolo è da Timothy Dalton parodiato nel 2003 nel film Looney Tunes: Back in Action, attraverso la figura di Damien Drake.