Purtroppo ci ha lasciato Toto Cutugno all’età di 80. Siamo andati alla ricerca di una sua vecchia intervista dove raccontava del suo successo più grande: “L’Italiano”del 1983. L’arista partecipò al Festival di Sanremo arrivando solo quinto, ma vincendo la votazione popolare (quell’anno soltanto sperimentale) del Totip. Scritta insieme a Cristiano Minellono, era stata espressamente pensata per l’interpretazione di Adriano Celentano, considerato perfetto dai due autori per quel brano. Ma Celentano rifiutò. Fu Gianni Ravera, organizzatore del Festival di Sanremo, a convincerlo a interpretarla. L’italiano scala le classifiche europee (in Italia raggiunge la prima posizione e rimane nella Top 10 per settimane), viene poi inciso e tradotto da vari artisti in diverse lingue, vendendo milioni di dischi.

Ecco un piccolo estratto:

Com’è nata «L’Italiano»?
«Eravamo in Canada, a Toronto. Quella sera, io mi ero esibito in teatro davanti a 3.500 persone e ricordo che a un certo punto realizzai che quei 7.000 occhi che mi guardavano erano tutti occhi di italiani. Pensai: scriverò una canzone per questa gente».

L’ha composta lì, in teatro?
«No. È stato nel ristorante italiano “Mamma Rosa”, in cui andavamo sempre a mangiare perché la proprietaria aveva due figlie bellissime. Avevamo con noi le chitarre e abbiamo cominciato a cantare. A un certo punto mi son fatto dare un pezzo di carta e ho messo giù un La minore-Re minore e poi il resto. Quindi ho chiamato Popi Minellono e gli ho detto: scrivimi il testo di questa canzone, vorrei intitolarla “Con quegli occhi di italiano”».

E Minellono non ha pensato che quella sera lei si fosse solo entusiasmato per le figlie di Mamma Rosa?
«Non credo, perché la prima cosa che mi disse fu che il titolo doveva essere L’Italiano. La seconda venne a dirmela dopo tre giorni: “Toto, ho fatto una bomba”».

Però avete pensato di farla cantare a Celentano. Perché?
«Perché era perfetta per lui. Perché per Celentano avevo già scritto “Soli” e “Il tempo se ne va”, due grandi successi».

Invece Celentano fece il gran rifiuto.
«Ci gelò: non ho bisogno di dire che sono un italiano vero, disse, perché io lo sono già».

E poi lei nel 1983 portò «L’Italiano» a Sanremo?
«No. Prima si pensò di farla eseguire a Gigi Sabani che doveva cantarla imitando Celentano. Solo quando la ascoltò Gianni Ravera e la definì un capolavoro mi decisi a cantarla io a Sanremo. Dove, com’è noto, la canzone arrivò al quarto posto nel voto della giuria e al primo nel voto popolare».

FONTE CORRIERE