Usciva negli Stati Uniti esattamente 30 anni fa, il 26 febbraio 1993, Un giorno di ordinaria follia, il bellissimo thriller psicologico d’azione diretto da Joel Schumacher, scritto da Ebbe Roe Smith e interpretato da Michael Douglas.

Douglas interpreta William Foster, un ex ingegnere della difesa divorziato e disoccupato. alle prese con un periodo di profonda crisi, privata e professionale. Un giorno resta bloccato nel traffico a bordo della sua auto e scende abbandonando la vettura in mezzo alla strada, decidendo di attraversare a piedi la città di Los Angeles cercando di raggiungere la casa dell’ex moglie in tempo per il compleanno della figlia. Lungo il percorso, una serie di incontri, sia banali che provocatori, lo portano a reagire con crescente violenza e a fare osservazioni sardoniche sulla vita, la povertà, l’economia e il commercio.

Creare William Foster

Nel corso di una intervista promozionale risalente al 1993, Michael Douglas ha parlato di come è riuscito a calarsi nei panni di questo complicato personaggio, aiutandosi molto con la fisionomia e il look. Racconta l’attore:

Quel caratteristico taglio di capelli fu un’idea di Joel Schumacher e della parrucchiera del film, Lynda Gurasich. Insieme avevamo già deciso il look, ovvero vestiti molto repressivi e rigidi, occhiali, valigetta. Mancavano i capelli e la parrucchiera ebbe quell’idea.

Il taglio mi ha fatto calare molto nel personaggio, fin da subito. Mi ha dato la sensazione di un uomo con un background da militare che ha prestato servizio. Uno tipicamente anni ’50-’60, con desideri di un’altra epoca, quando per lui le cose avevano più senso.

 

Un giorno di ordinaria follia: dai problemi delle riprese a Douglas che non voleva girarlo